
Il messaggio intimidatorio contro l'eurodeputata Silvia Sardone scritto su un muro di Sesto San Giovanni
Milano – Silvia Sardone, vicesegretaria della Lega ed europarlamentare, è stata nuovamente minacciata di morte. “Sui muri di Sesto San Giovanni è apparsa una scritta ‘Sardone appesa’ con accanto un simbolo anarchico. Un’enorme scritta da parte di chi mi vuole impiccata, probabilmente riconducibile ad ambienti della sinistra estrema visto il logo”, scrive lei stessa su Facebook, pubblicando la foto del messaggio.
“Evidentemente – scrive ancora – le mie battaglie contro centri sociali e covi rossi di delinquenti danno fastidio. Se a certi signori non piacciono le mie posizioni e quelle della Lega sull’illegalità dei centri sociali o sul racket delle occupazioni, se ne facciano una ragione: continuerò a sostenerle, senza paura”.

Precedenti minacce
In parte a causa delle sue posizioni anti-islamiche, in particolare “sul velo islamico, sull'islamizzazione dell’Europa e sulle moschee abusive” – ha detto lei stessa in passato – Sardone è spesso bersaglio di questo tipo di intimidazioni e da tempo vive sotto scorta. Lo scorso settembre lei e suoi figli erano stati minacciati di morte, ricevendo messaggi in cui si prometteva di dare fuoco a lei e alla sua famiglia. La vicenda scatenò sdegno e l’eurodeputata ricevette solidarietà da tutto l’arco politico. In passato fu minacciata anche dal trapper Baby Gang, già condannato e arrestato nuovamente l’11 settembre perché trovato in possesso di armi da fuoco.
“Non arretrerò di un millimetro”
“Ormai – ha scritto dopo il messaggio apparso a Sesto – periodicamente ricevo minacce di morte, rivolte anche alla mia famiglia, sui social o sui muri: alcune volte da islamici, altre da giovani di origine straniera, altre da persone chiaramente di sinistra, persino da trapper. Sia chiaro a tutti: non arretrerò di un millimetro e continuerò con determinazione la mia attività politica, esprimendo a testa alta idee e opinioni. La libertà di opinione non può e non deve essere messa a tacere”.