ALESSIA SIRONI
Cronaca

Matteo e Irina, la famiglia milanese che lotta per arrivare a fine mese con un solo stipendio

Vivono con un solo stipendio e l'aumento del costo della vita li costringe a ricorrere a Pane Quotidiano e alla Caritas. Per i loro figli c'è l'aiuto della dote scuola ma il lavoro non è sufficiente per una vita dignitosa

La coda a Pane Quotidiano a Milano

Matteo Soffientini, 59 anni e la moglie, Irina Laikova, di 56, abitano a Milano e vivono con un solo stipendio, quello di lui. Con l’inflazione e l’aumento del costo della vita, però, questo non basta più. Sono costretti a ricorrere a Pane quotidiano per la spesa e alla Caritas per l’abbigliamento. Li incontriamo tra la folla in coda per ritirare il pacco con i generi alimentari in via Toscana.

Lei lavora e ha un’entrata mensile. Perché si trova qui?

"Sono sempre stato io a portare a casa lo stipendio, 1.200 euro al mese. Ma ora non bastano".

Come li spendete?

"Nelle bollette. Per fortuna riceviamo il bonus del gas e della luce. Sono 80 euro. Poi 250 euro al mese per il condominio. E poi la rata del mutuo. Fino a dicembre 2022 era di 650 euro, poi è salita. Oggi siamo a 1200 euro al mese. E saliranno ancora".

Come riuscite ad arrivare a fine mese?

"Io faccio gli straordinari al lavoro. Sono una guardia giurata. Ho un contratto full time e aggiungo 4 ore in più al giorno. Li faccio da anni per arrivare a 1200 euro, ma con l’età è sempre più difficile farli ogni giorno. Arrotondiamo con le paghe di mia moglie che ogni tanto fa le pulizie nelle case".

E poi ci sono le spese straordinarie.

"Sì, come le spese mediche e sanitarie. Quando ci sono paghiamo solo un acconto sulle bollette; la cifra rimanente si accumula e diventa debito. E poi risparmiamo sulla spesa. Veniamo a Pane quotidiano il sabato tutti e quattro per ricevere un pacco alimentare a testa. Al supermercato andiamo raramente e per comprare prodotti per le pulizie e un po’ di carne. Abbiamo un budget di massimo 60 euro alla settimana".

Come si spiega questa situazione?

"Un po’ è l’inflazione dovuta alla guerra. Un po’ è il mondo del lavoro italiano che è assurdo. Il costo della vita aumenta, il denaro si svaluta e i nostri stipendi non aumentano ma perdono di valore. Una volta 1.200 euro al mese erano sufficienti. Gli stipendi andrebbero adeguati. E l’Europa infierisce. I tassi salgono".

Lei ha figli?

Sì, due gemelli. A settembre inizieranno le superiori. Per fortuna abbiamo l’aiuto della dote scuola: 200 euro a figlio spendibili in libri e materiale di cancelleria. Diversamente non riusciremmo a sostenere la spesa necessaria. I libri costano. Noi li prendiamo da Passolibro. Mi auguro che alla fine riescano a trovare un lavoro che gli permetta di vivere dignitosamente. Oggi per i ragazzi è difficile trovare un impiego, soprattutto se è il primo. Spesso le paghe sono molto basse. Una guardia giurata di sesto livello oggi non riceve più di 680 euro al mese. Come fa a mantenersi?"