Milano, al Niguarda trapiantato un cuore fermo da 20 minuti

Si tratta di un’operazione all’avanguardia perché bastano venti minuti senza battito per sancire la morte del soggetto. E fino a oggi, dopo venti minuti, era incompatibile la ripresa cardiaca

Ospedale Niguarda, l'equipe che ha eseguito l'intervento

Ospedale Niguarda, l'equipe che ha eseguito l'intervento

Milano, 11 dicembre 2023 – L’ospedale Niguarda di Milano ha raggiunto un importante traguardo nel campo dei trapianti, per aver reso possibile un’operazione insormontabile fino a poco fa. I medici dell’ospedale milanese sono riusciti nell’impresa di trapiantare un cuore che aveva smesso di battere da venti minuti, una donazione definita a “cuore fermo”.

Si tratta di un passo avanti nella medicina perchè la normativa italiana prevede venti minuti di assenza di attività cardiaca per sancire la morte del soggetto e fino a un anno fa, questo tempo non era ritenuto compatibile con la ripresa dell’attività del cuore. La Regione ha spiegato invece che le procedure messe in atto per questo particolare caso hanno reso possibile il trapianto e la ripresa funzionale del cuore stesso.

L’operazione chirurgica e le parole di Guido Bertolaso

Dall’uomo deceduto, oltre il cuore, sono stati prelevati anche il fegato e i reni, che sono stati donati ad altre strutture della Rete nazionale trapianti. Il team che si è reso protagonista dell’operazione è l’equipe di Cardiochirurgia e di Trapianto di cuore del Niguarda diretto da Claudio Russo. 

Guido Bertolaso, assessore del Welfare della Regione Lombardia si è congratulato con i medici e con i donatori: “"Questo risultato consentirà di aumentare il numero dei potenziali donatori ed è stato possibile certamente grazie alla capacità di tutti gli operatori coinvolti di agire in sinergia con professionalità e umanità per il bene dei malati”. “Soprattutto – ha aggiunto Bertolaso – grazie alla solidarietà dei familiari del donatore, manifestata attraverso il gesto del dono, nel rispetto della volontà espressa in vita dal proprio caro”.