Milano, 10 ottobre 2023 – Non è ancora conclusa, ma sta già facendo discutere. E parecchio. Si tratta della nuova pista ciclabile che dovrà unire piazza Tricolore e piazza San Babila. I lavori sono partiti il 25 settembre e dovrebbero concludersi entro la fine del mese in corso.
A far montare ironie, proteste e dibattito è la segnaletica con la quale si è scelto di indicare la presenza della ciclabile all’incrocio tra corso Monforte e via Visconti Di Modrone. L’impatto, a prima vista, non è dei migliori: tre lati dell’incrocio su quattro sono colorati di vernice rossa per rimandare il messaggio che quella sezione di carreggiata – una grande C se la si guarda dall’alto – coincide con la pista ciclabile, come indicato anche dalle biciclette disegnate in bianco.
Rebus viabilistico
L’incrocio è poi attraversato da una corsia ciclabile, stavolta tratteggiata e bianca, che descrive una curva a sinistra, a beneficio di chi arriva da piazza San Babila. Questi hanno due opzioni, entrambe tracciate sull’asfalto: la svolta a destra subito o a sinistra lungo la linea tratteggiata. In ambo i casi verso la Cerchia dei Navigli. L’unico veto è proseguir dritto. I ciclisti che arrivano dal senso opposto possono, invece, percorrere la C rossa per andare in qualunque direzione. In sintesi: due colori, 5 opzioni di manovra, 5 corsie tracciate. Decisamente caotico, a prima vista. Inusuali due scelte su tutte: la curva a sinistra tratteggiata nel mezzo dell’incrocio e la grande C rossa.
Ironia social
Tutto troppo complesso, secondo alcuni. E poco sicuro. "Passi lei, no passi lei! Passa tu che passo anch’io. Passo io prima che passi lui o passa lei" così si ironizza sulla pagina Instagram Milano Meravigliosa, a proposito della ciclabile "inventata dal Comune". C’è poi chi critica il fatto che la ciclabile è tratteggiata sull’asfalto con la vernice: "Vernice su asfalto. Non aggiungo altro per educazione", scrive un cittadino sui social. "È un quiz per l’esame della patente", aggiunge un altro. Più d’uno pensa ai giochi di società: "Pronti per il Gioco dell’Oca". Per altri ancora la ciclabile "è bella per chi vuole finire in ospedale". Ma tra i ciclofili non manca chi è favorevole: "Non fatevi ingannare dalle apparenze e dalle solite polemiche degli automobilisti, la ciclabile di corso Monforte è una goduria da guidare – commenta Angelo –. L’unico difetto è che in corso di Porta Venezia trovi i soliti parcheggi abusivi". Netto Marco Mazzei, ciclista urbano e consigliere comunale della Lista Sala e presidente della sottocommissione Mobilità Attiva: "Gente che guida in città e non capisce l’incrocio di corso Monforte – scrive su Facebook –. Poi ci chiediamo perché succedono gli incidenti". E il Comune?
Il Comune
Dall’assessorato alla Mobilità spiegano quanto segue: "La ciclabile è stata disegnata seguendo il Codice della strada, adottando una soluzione poco utilizzata in Italia ma molto frequente all’estero. A Copenaghen in molti incroci si utilizza questa tecnica.
Una differenza è nel colore: il Codice prevede che si possano fare ciclabili in pasta scura, con bitume rosso, mentre non prevede la verniciatura. Per questo caso il settore Mobilità ha chiesto al Ministero dei Trasporti di poter usare la verniciatura e la richiesta è stata autorizzata “allo scopo di rendere maggiormente evidente il tratto ciclabile in punti particolari“ del percorso – vale a dire gli incroci – nei quali non possono essere usati i cordoli. Per quanto riguarda invece la svolta con la linea tratteggiata, il Codice le definisce “strisce di guida“ e servono a rendere più visibile il percorso sia ai ciclisti sia alle auto. Nel caso specifico, chi arriva in bici da San Babila non può proseguire diritto in corso Monforte: la linea tratteggiata della svolta a sinistra rende chiaro il percorso da fare".
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