MARIANNA VAZZANA
Cronaca

A 94 anni “debutta” sulla linea blu: “Il mio primo viaggio, ma tornerò. Com’è cambiata Milano”

Anna Bertolotti ha preso per la prima volta la metropolitana di costruzione più recente. Con lei due amici: “Seduti davanti siamo tornati bambini. Tutto automatico, sembra una magia”

Anna Bertolotti all’uscita della metro

Anna Bertolotti all’uscita della metro

Milano, 19 maggio 2025 – “Che mondo! Tutto nuovo, tutto automatico. Sembra una magia. È vero che non si finisce mai di meravigliarsi, a qualunque età. Per me si è avverato un sogno”. Anna Bertolotti, 94 anni, venerdì 16 maggio ha viaggiato per la prima volta sulla metropolitana Blu. “Ho il metrò vicino casa da mesi, eppure non l’avevo mai preso” racconta questa signora del quartiere Lorenteggio, che fino a tre giorni fa non se la sentiva di “scendere fino alla banchina. Avevo paura di cadere – spiega –, magari per qualche spintone involontario. Le persone sono sempre di fretta, a Milano. Però desideravo tanto salire sulla nuova metropolitana” che collega Linate a San Cristoforo, inaugurata nell’ultimo tratto – quello che tocca il Giambellino-Lorenteggio – lo scorso 12 ottobre.

La signora Bertolotti ha trovato il coraggio di salirci grazie a due compagni di viaggio: Rocco Ferrante, ottantunenne, al suo secondo giro sulla M4, e la moglie Maria Palomares, “pasionaria“ anti occupazioni alle case popolari del quartiere, che ha assistito entrambi in questa “gita“ di piacere ma non solo. Sì, perché Anna e Rocco hanno preso il metrò per un motivo preciso: andare a una visita all’ospedale San Giuseppe in via San Vittore. “Al mattino mi sveglio sempre con qualche acciacco ma venerdì avevo l’entusiasmo di un ragazzino, aumentato quando per la prima volta mi sono seduto davanti, sulla metropolitana automatica: nel posto più bello, perché si vedono i binari scorrere davanti. Ho immaginato di essere io l’autista. Per un attimo sono tornato bambino”, sottolinea l’ottantunenne.

Cambio di mezzo

Prima, i due anziani erano abituati a spostarsi in autobus o in taxi per raggiungere ospedali o ambulatori. Venerdì invece hanno cambiato mezzo. Sono partiti dalla fermata Gelsomini per raggiungere la stazione Sant’Ambrogio. Sei fermate in pochi minuti. “È stato bellissimo. Il metrò è partito come un razzo – dice la novantaquattrenne –. In passato avevo viaggiato su altre linee ma non prendevo il metrò da decenni. Ero seduta davanti insieme a Rocco, era come se guidassi. Mi sono stupita di non vedere l’autista (la M4, come la M5, utilizza un sistema di guida automatica, senza conducente a bordo, ndr). Questo mondo sempre più tecnologico mi affascina ma mi fa anche paura perché non è più quello a cui sono abituata”.

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Anna Bertolotti, Maria Palomares e Lorenzo Ferrante

Settant’anni a Milano

Nata a Codogno, si è trasferita a Milano nel 1954, dopo essersi sposata. “Ora vivo sola. Per fortuna ho amici come Maria e Rocco, che mi danno sempre una mano”. Nella vita ha lavorato come sarta, “mi piaceva realizzare abiti ed effettuare riparazioni. Ho lavorato fino a pochi anni fa, poi ho capito che dovevo conservare le forze”.

Venerdì ha rimesso piede nel centro storico dopo anni, “è stato un po’ come scoprire una nuova città: è tutto cambiato. Quando ero più giovane e avevo voglia di una passeggiata, raggiungevo piazza Duomo – impiegando molto di più rispetto a oggi –, entravo nella cattedrale, accendevo una candela per la Madonnina, poi andavo nel negozio Motta a comprare dei pacchettini di biscotti, bevevo un cappuccino e ritornavo a casa. Questo era il momento che ritagliavo per me”.

Il viaggio sulla Blu le ha fatto riscoprire quel piacere, “ho capito che devo uscire più spesso, che anche a 94 anni posso ancora esplorare la mia città”.

Salirà ancora sulla Metro Blu? “Certamente. Ma anche sulle altre linee, se dovesse capitare. Purché sempre accompagnata da qualcuno, perché alla mia età non me la sento di andare in giro da sola”. Lo stesso pensa il signor Ferrante. “Non avrei immaginato che un giorno la metropolitana sarebbe arrivata fino al nostro quartiere, invece ora è realtà”.