Mensa più “salata”: via agli aumenti "Costi alle stelle, è necessario"

Bilancio da far quadrare, adeguamento dopo 11 anni dall’ultimo rincaro anche delle tariffe pre e post scuola. Buono pasto, si pagherà il 15% in più: 30 centesimi al giorno per le fasce Isee più basse e 50 per le più alte.

Mensa più “salata”: via agli aumenti  "Costi alle stelle, è necessario"

Mensa più “salata”: via agli aumenti "Costi alle stelle, è necessario"

di Roberta Rampini

"Dopo 11 anni siamo costretti ad adeguare le tariffe della mensa, del pre e post scuola al canone Istat. Come molti Comuni siamo alle prese con la difficile quadratura dei Bilanci di previsione, principalmente dovuti all’aumento dei costi dell’energia. Nel 2022 siamo riusciti a fronteggiare gli aumenti grazie a una serie di trasferimenti dello Stato. La situazione del 2023 è più complessa, c’è stato anche l’aumento dei costi dei beni e dei servizi, dovuto all’incremento dell’inflazione e all’aumento dei tassi di interesse. Inoltre è stato approvato il nuovo contratto collettivo per i dipendenti pubblici che prevede degli aumenti di stipendio per i dipendenti". Così l’assessore al Bilancio del Comune, Umberta Donaggio, spiega i motivi degli aumenti del buono mensa e dei servizi di pre e post scuola. L’adeguamento terrà in considerazione la rivalutazione solo degli ultimi due anni e sarà del 15%. Che tradotto significa un aumento del costo del buono pasto per la refezione scolastica di trenta centesimi al giorno per le fasce Isee più basse e di cinquanta centesimi al giorno per le fasce Isee più alte. Le tariffe del servizio pre scuola saranno adeguate di venticinque euro all’anno per le fasce di reddito più basse e di trenta euro all’anno per le fasce più alte, mentre quelle del post scuola di trentadue e di trentotto euro all’anno. Le tariffe del nido, che comprendono anche il pasto, avranno un adeguamento del solo 5%, che sarà completamente coperto dai contributi Inps dello stato e Nidi gratis di Regione Lombardia, senza alcun aggravio per le famiglie che hanno un Isee fino a 20mila euro, che sono 85% di quelle i cui figli frequentano il nido.

Il restante 15% delle famiglie che hanno redditi superiori vedranno un adeguamento della tariffa di venticinque euro al mese. "Gli aumenti entreranno in vigore a settembre - conclude l’assessore - proprio a tutela della famiglie che potranno con il nuovo anno scolastico meglio organizzarsi. Era una decisione non più rinviabile dopo 11 anni di tariffe ferme. Il momento generale di difficoltà dovuto alla guerra, all’aumento dei costi delle materie prime e dell’inflazione, ha costretto a un gesto di responsabilità non più rinviabile, che consentirà, con alcuni limitati sacrifici, di mantenere inalterata l’offerta dei servizi ai cittadini".

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