Melegnano (Milano), 25 ottobre 2024 – Ci sarebbero “questioni di droga” alla base di quanto accaduto nel pomeriggio di ieri all’interno della stazione ferroviaria di Melegnano, dove un tunisino di 22 anni è stato accoltellato gravemente da altri due extracomunitari, poi fuggiti. È successo alle 16.50 nella sala d’attesa, in piazza 25 Aprile. Il giovane è stato raggiunto da alcuni fendenti al torace e alla schiena, sferrati con un coltello. Soccorso, è stato trasportato all’Humanitas in codice rosso, ma non è in pericolo di vita. A prestargli le prime il personale della Croce bianca di Melegnano; sul posto anche un’auto medica.
Scena muta dell’amico
Con la vittima c’era un amico, che tuttavia non sarebbe stato in grado almeno per il momento di fornire dettagli utili poiché non parla italiano. La sala d’attesa della stazione è stata chiusa per permettere l’esecuzione dei rilievi, a cura della Polizia ferroviaria, mentre i treni hanno continuato a circolare regolarmente. Sul posto anche carabinieri, polizia locale e scientifica. Il fatto è avvenuto in uno scalo piuttosto frequentato dai pendolari, in un orario non lontano da quello di punta: più di una persona, alla vista delle pattuglie, ha cercato di capire cosa fosse successo.
Da subito è scattata la caccia agli aggressori. Gli inquirenti hanno acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianza, della stazione e delle zone limitrofe, per cercare d’individuare i fuggitivi e di accertare la dinamica di quanto è successo. L’ipotesi più probabile per spiegare l’accaduto è quella del regolamento di conti tra pusher. Le indagini sono coordinate dalla Procura della Repubblica di Lodi.
Sul posto sono arrivati anche l’assessore alla sicurezza di Melegnano Cristiano Vailati, il comandante della polizia locale Antonio Barbato e il sindaco Vito Bellomo. Lo stesso Bellomo, in più occasioni, ha lanciato anche di recente appelli per un potenziamento della sicurezza a Melegnano attraverso l’arrivo di un distaccamento della Polfer. Di certo questo episodio contribuirà a rendere ancor più attuale l’invito a incrementare la sicurezza, specie nello stazione e nelle aree circostanti.
Hinterland nella morsa degli spacciatori
Non è la prima volta che il Sud Milano diventa teatro di agguati e accoltellamenti legati a presunti regolamenti di conti tra pusher. Nell’ottobre 2023, a San Giuliano, un marocchino di 40 anni è stato preso a bastonate in testa da tre persone nel cortile condominiale di un palazzo Aler, in via Repubblica. Due mesi dopo, nel dicembre 2023, sempre a San Giuliano, all’esterno di un pub sulla via Emilia tre marocchini di 22, 32 e 39 anni, tutti già noti alle forze dell’ordine per precedenti di droga, sono stati aggrediti da due connazionali, che dopo averli accoltellati si sono dati alla fuga.
Il Nord Milano
Precedenti non mancano neppure nel Nord Milano. Nell’ottobre 2023, a Sesto San Giovanni, è stato ucciso, con l’esplosione di colpi di arma da fuoco, un marocchino di 38 anni per contrasti legati allo spaccio di stupefacenti. Sette gli uomini ritenuti responsabili (dell’omicidio del 38enne e del ferimento di altre 3 persone); quattro sono stati arrestati lo scorso luglio, mentre altri 3 si trovavano all’estero, quando e’ stata emessa nei loro confronti la misura cautelare.
Alcuni mesi prima, il 16 maggio, a Cesate il cadavere di un marocchino 29enne era stato rinvenuto all’interno del parco della Groane. L’uomo era stato ucciso per un regolamento di conti tra pusher. L’ipotesi è che l’omicidio sia avvenuto altrove e il corpo senza vita sia poi stato abbandonato nei boschi di Cesate.