GIULIA BONEZZI e NICOLA PALMA
Cronaca

Medico aggredito al Policlinico: chi è l’autore del pestaggio. E perché si è scatenata la furia

La ricostruzione del brutale episodio di violenza che ha provocato la rottura del femore a un professionista di 32 anni. L’assessore Guido Bertolaso: “Violenza intollerabile”

Il Policlinico (Archivio)

Il Policlinico (Archivio)

Milano – L’aggressione brutale a M.L., medico trentaduenne della direzione di presidio del Policlinico di Milano, operato e poi ricoverato nel suo stesso ospedale col femore della gamba destra spezzato in tre punti, è solo l’ultimo capitolo di un’avventura delirante che per A. F., 56 anni, originario della provincia di Catania ma residente a Villasanta, in Brianza, è cominciata alcuni giorni fa.

In Sicilia: lì la madre novantenne dell’aggressore era ricoverata in una Rsa. A quanto il Giorno ha potuto ricostruire, il figlio, che ha precedenti di polizia per reati contro la persona, a marzo scorso è stato dichiarato invalido permanente al 100% ed è in cura in un Cps brianzolo per disturbi del comportamento, è andato a prenderla alcuni giorni fa. Un passaggio da chiarire, dato che, a quanto risulta, l’anziana sarebbe affidata ad alcuni parenti o a un amministratore di sostegno.

Il lungo viaggio

In ogni caso, il figlio la carica in macchina e insieme a lei risale l’intera penisola, traghetto incluso. Un viaggio infinito, con le temperature proibitive delle ultime ondate di calore: arrivati a Milano, la novantenne è provata, disidratata, si sente male. Così il figlio la porta in ospedale.

Al Policlinico, la madre di A.F. viene ricoverata lunedì 17 luglio, in un reparto di medicina ad alta intensità di cura. I medici riscontrano anche un grave decadimento cognitivo. Mercoledì pomeriggio, durante l’orario di visita, il figlio si presenta al Policlinico. E vuole portarsi via la madre. Pretende che sia dimessa.

Il confronto

Nasce una discussione con il personale del reparto, e M.L., che lavora in direzione medica di presidio, viene coinvolto per spiegare ad A. F. che non può essere accontentato. "Era un semplice colloquio informativo - racconterà l’indomani il direttore generale del Policlinico Ezio Belleri, senza entrare nel merito della vicenda sulla quale stanno indagando i carabinieri –. Il medico stava cercando di spiegare le ragioni per le quali la paziente era ricoverata, una serie di passaggi molto tranquilli, di carattere non clinico ma più amministrativo. Inspiegabilmente questa persona ha avuto una reazione spropositata, al di là di ogni possibile previsione, cogliendo di sorpresa anche gli infermieri e gli altri medici presenti. C’era una quantità importante di persone, che poi sono intervenute per bloccare l’aggressore che altrimenti avrebbe probabilmente proseguito".

Il pestaggio

Il cinquantaseienne, dopo aver atterrato il dottor L. con un pugno, ha iniziato a saltare su di lui, spezzandogli il femore destro in tre punti. I suoi colleghi hanno chiamato il 112: in ospedale sono arrivati i militari del Radiomobile, che hanno calmato A. F. e avviato le procedure per il Tso, che però, a valle delle valutazioni del personale medico, non è stato eseguito. "Sono stato preallertato dai carabinieri nel pomeriggio di mercoledì. Poi, però, nel corso della giornata mi hanno riferito che non era necessaria la mia firma, così sono andato a letto tranquillo e non ho firmato il trattamento sanitario obbligatorio", fa sapere Luca Ornago, sindaco di Villasanta, il Comune di residenza del cinquantaseienne.

I carabinieri hanno avvisato il pm di turno, ed è stata richiesta l’applicazione urgente di una misura cautelare o di sicurezza a carico di A.F., che intanto è stato denunciato per lesioni personali aggravate.

Operato il medico

Il medico, che mercoledì sera è stato operato dai suoi colleghi per ridurre le fratture, ha una prognosi di 45 giorni. Ieri ha ricevuto una chiamata dell’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso, che era a Roma per incontrare il ministro della Salute Orazio Schillaci, "al quale ribadirò la necessità di garantire sicurezza al nostro personale sanitario", "negli ospedali dove nessuno vuol essere preso in carico da un medico che ha l’ansia di essere aggredito. Quello che è accaduto al Policlinico è intollerabile, farò di tutto affinché questi episodi non si ripetano mai più".