GIULIA BONEZZI
Cronaca

Medico aggredito al Policlinico, Bertolaso: “Farò di tutto perché non si ripetano cosa del genere”

L’assessore regionale al Welfare sul caso del familiare di un paziente che ha spezzato il femore a un dottore: “Bisogna garantire la sicurezza negli ospedali”

Milano, 20 luglio 2023 - "Quello che è accaduto ieri al medico dell’ospedale Policlinico di Milano, aggredito dal parente di un paziente, è intollerabile. L’ho sentito questa mattina e gli ho espresso la solidarietà mia e di tutta Regione Lombardia, con la promessa che farò di tutto affinché questi episodi non si ripetano più. Oggi stesso incontrerò a Roma il ministro della Salute, Orazio Schillaci, al quale ribadirò la necessità di garantire sicurezza al nostro personale sanitario”.

Così l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Guido Bertolaso, dopo aver parlato al telefono con il medico specialista vittima di un’aggressione, ieri sera, all’interno di un reparto dell’ospedale Policlinico di Milano, dove il figlio di una paziente ricoverata, che ne pretendeva le dimissioni, ha spezzato il femore a un medico della direzione di presidio dell'ospedale.

“Come si chiede, giustamente, – prosegue Bertolaso – più sicurezza nelle piazze, nelle stazioni e in altri luoghi pubblici, a maggior ragione si deve esigere all’interno degli ospedali, dove nessuno vuole essere preso in carico da un medico che ha l’ansia di essere aggredito. I nostri sanitari devono lavorare con assoluta tranquillità”.

Le aggressioni al personale sanitario

Le aggressioni al personale sanitario in Italia rappresentano un fenomeno stabile, sottostimato e preoccupante. Secondo gli ultimi dati disponibili dell’Inail, nei cinque anni tra il 2016 e il 2020 sono avvenuti di 12 mila casi accertati di violenze, aggressioni e minacce contro medici, infermieri e operatori sanitari. Quasi sette al giorno.

Secondo i dati riportati dalla Croce Rossa Italiana, i responsabili delle aggressioni sono nel 49 per cento dei casi i pazienti, nel 41 per cento familiari o pazienti e nell’8 per cento da utenti in generale o altri operatori sanitari. “La categoria maggiormente colpita – scrive la CRI – risulta quella degli ausiliari sanitari (59% per cento delle vittime nel 2016). Si riduce negli anni la quota di infermieri (da 23.5% a 14.5%), rimane costante la quota di medici (2.4%-2.6%)”.