
Le indagini della polizia locale sono partite da una segnalazione del Comune di Milano
Milano – Gli abusi sessuali sulle bambine erano mascherati da giochi, da azioni innocue solo all’apparenza, come è emerso dalle telecamere nascoste dalla polizia locale nella struttura. Un 34enne, all’epoca maestro d’asilo, ieri è stato condannato a sette anni di carcere con rito abbreviato, già al netto dello sconto di un terzo della pena e considerando anche il vizio parziale di mente, riconosciuto da una perizia psichiatrica.
La gup di Milano Tiziana Landoni ha accolto in toto la richiesta della pm Rosaria Stagnaro, che ha coordinato l’inchiesta sfociata, ad aprile dell’anno scorso, nell’arresto dell’insegnante. L’uomo è ritenuto responsabile di abusi su nove bambine in due istituti scolastici del Comune, dove svolgeva supplenze. Una condanna arrivata anche per l’imputazione di detenzione di materiale pedopornografico, trovato sul suo cellulare, mentre per un ulteriore caso, il decimo, la stessa Procura aveva chiesto l’assoluzione. L’indagine aveva preso il via da una denuncia della Direzione area servizi dell’infanzia del Comune, dopo segnalazioni ricevute da due asili nei quali il 34enne aveva lavorato dietro chiamata per supplenze.
Stando a quanto ricostruito, il 13 aprile 2024 investigatori e inquirenti avevano collocato alcune telecamere in un’aula e, tra il 15 e il 17 aprile, erano stati registrati gli abusi. “Gesti che si rivelavano come distonici rispetto al contesto ludico e giocoso – evidenziava il gip Luca Milani nell’ordinanza con cui aveva convalidato l’arresto – e iniziative prive di logica spiegazione, se non riportate all’ambito della soddisfazione di un bisogno di natura sessuale”.
Sempre nell’aprile 2024, in un’indagine del tutto distinta, era stata arrestata una maestra-educatrice di 45 anni, che lavorava da quasi 16 in un asilo nido comunale a Milano, per maltrattamenti aggravati, dal 2022 in avanti, ai danni di almeno dieci bimbi. Il procedimento, in cui il Comune è stato citato come responsabile civile, prosegue a giugno davanti al gup Domenico Santoro e la difesa punta a patteggiare.