
Sarà una perizia sulla regolarità della pista ciclabile, disposta dal pm Mauro Clerici, a chiarire le responsabilità che ruotano attorno all’incidente stradale in cui ha perso la vita la ciclista Cristina Scozia, 39 anni, mamma di una bambina di 6, travolta e uccisa ad aprile mentre pedalava in via Francesco Sforza all’angolo con corso di Porta Vittoria.
Sono diverse le perizie disposte dalla procura, una sulla generica dinamica dell’incidente che dovrà accertare gli spostamenti effettuati dalla betoniera e, appunto, una diretta ad accertare se ci fossero irregolarità sulla ciclabile che in qualche modo abbiano indotto la Scozia a perdere il controllo della bici o ad aver la visibilità oscurata. É accertato che la betoniera non avesse i sensori per l’angolo cieco, certo, invece, che avesse messo la freccia ad indicare la svolta. La betoniera e la bici provenivano dalla stessa parte.
Secondo una prima ricostruzione dei ghisa, la betoniera aveva appena percorso via Francesco Sforza e ha svoltato a destra in corso di Porta Vittoria, senza accorgersi della bici che presumibilmente era alla sua destra, nell’angolo cieco, lungo la corsia ciclabile disegnata sull’asfalto. Forse, sempre stando alla relazione dei vigili, la Scozia ha fatto in tempo a raggiungere la “casa avanzata“, lo spazio riservato alle due ruote davanti alla linea di arresto, prima di essere presa in pieno.
Forse la ciclista intendeva proseguire lungo via Sforza ma la betoniera l’ha urtata, travolgendola. Una parte della ricostruzione potrà emergere dalla visione dei filmati delle telecamere. Bisognerà anche accertare a che velocità andasse la betoniera. Le relazioni conclusive confluiranno nel fascicolo aperto per omicidio stradale.
Una perizia tecnica sulla velocità e sulla dinamica dei mezzi è stata disposta dalla procura anche sull’incidente avvenuto lo scorso 17 luglio, quando un furgone guidato da un 32enne romeno ha travolto due quindicenni che attraversavano la strada in bicicletta. Le condizione dei due ragazzi, un maschio e una femmina, sono apparse fin da subito gravi.
Trasportati in codice rosso, rispettivamente all’ospedale “San Gerardo” di Monza e al “Niguarda” di Milano, per il ragazzino purtroppo non c’è stato nulla da fare. All’arrivo dei soccorsi, giunti sul posto in pochi minuti, risultava essere già in arresto cardiaco. Alcuni aspetti della dinamica restano da chiarire, ma gli accertamenti sul luogo dell’incidente hanno permesso ai carabinieri di appurare che il conducente del veicolo che ha travolto i due ragazzi viaggiava con un tasso alcolemico superiore a quello consentito dalla legge ed era sprovvisto di patente di guida.
L’uomo non è scappato, si è immediatamente fermato dopo lo schianto, e questo ha permesso alle forze dell’ordine di effettuare i rilievi sul posto per definire una prima ricostruzione di quanto accaduto. Il romeno è stato successivamente arrestato e condotto nel carcere di San Vittore.
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