Il maestro di religione di 35 anni arrestato lo scorso marzo a Milano per abusi sessuali di minori era perfettamente in grado di intendere e di volere quando commetteva le violenze. A dirlo è la perizia dello psichiatra Marco Lagazzi, nominato dal giudice per le indagini preliminari Lorenza Pasquanelli su istanza dell’avvocato dello stesso insegnante.
Il maestro è indagato in due inchieste, nella prima per violenza sessuale su quattro bimbi dell’asilo e, nella seconda, per una serie di segnalazioni di abusi su altri quaranta bambini in sei diverse scuole del Milanese nelle quali ha insegnato.
Secondo gli avvocati che difendono il trentacinquenne, l’uomo soffre di una rara malattia che comporta, tra le altre cose, anche disturbi della sessualità. Una patologia della quale ci sarebbe traccia in una consulenza medica del 2005. Per confermare la diagnosi la difesa ha richiesto la perizia psichiatrica, ma il perito ha stabilito invece che il maestro è pienamente capace di affrontare il procedimento penale e non ha alcun vizio di mente.
Il pubblico ministero Rosaria Stagnaro, che rappresenta l’accusa, aveva nominato un proprio consulente e depositato alcune relazioni mediche del 2018 e del 2021 e pure alcune intercettazioni nelle quali il maestro dal carcere parlava coi genitori e, secondo le indagini, sarebbe stato istruito su come comportarsi proprio in relazione alla perizia psichiatrica in arrivo. Intercettazioni di cui, da quanto si è saputo, parla anche l'esperto nella sua perizia, che verrà discussa in un'udienza davanti al giudice il 13 novembre.
Come emerso dalle indagini, la prima ad avere avuto sospetti su quell'insegnante era stata una maestra che, entrata nell'aula e subito dopo aver aperto la porta, aveva notato un gesto “inusuale”, ossia il docente che allontanava in tutta fretta una bimba da sé. Poi, gli inquirenti hanno collocato le microcamere nell'aula e si è arrivati all'arresto.