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Violenze sui bimbi al nido, il giudice respinge il patteggiamento chiesto dalla maestra: “Troppo pochi tre anni”

Per il giudice sarebbe stata troppo esigua la pena concordata ai fatti contestati. Così l’educatrice, arrestata nell’aprile 2024, andrà a processo con rito ordinario

Un asilo nido in una foto di archivio

Un asilo nido in una foto di archivio

Milano, 18 giugno 2025 – Ha provato a patteggiare in abbreviato una pena di 3 anni, ma il giudice l'ha ritenuta troppo bassa in relazione ai fatti contestati e ha disposto il rinvio a giudizio per la maestra-educatrice di 45 anni, che lavorava da quasi 16 in un asilo nido comunale a Milano, arrestata il 12 aprile 2024 per maltrattamenti aggravati, dal 2022 in avanti, ai danni di almeno dieci bimbi di pochi mesi o di meno di un anno o poco più.

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È emerso dall'udienza di oggi davanti al gip Domenico Santoro, dopo che nei mesi scorsi la pm Rosaria Stagnaro, nell'inchiesta della Polizia locale coordinata anche dall'aggiunta Letizia Mannella, aveva chiesto e ottenuto il processo con rito immediato e l’imputata aveva scelto il patteggiamento.

Bimbi dell'asilo nido (Archivio)
BERGAMO//PRESTO OPERATIVO "SPAZIO AUTONOMIA" PER I BIMBI DA ASILO NIDO//FOTO DE PASCALE

I maltrattamenti

Dall'ordinanza cautelare ai domiciliari, firmata dalla gip Chiara Valori, era emerso un quadro di “violenze fisiche e psicologiche” terribili e "quotidiane": grida, insulti volgari, minacce, strattonamenti e in alcuni casi pure “mani e gambe sulla schiena” per impedire ai piccoli "di alzarsi" e per "obbligarli a dormire".

E ancora bambini afferrati per un braccio e lasciati "cadere", facendo loro "sbattere la faccia" a terra. La donna avrebbe avuto uno stato d'animo, spiegava la gip, di “costante livore e rabbia” verso i bimbi.

La denuncia

L’indagine era scaturita dalla denuncia della Direzione area servizi dell'infanzia del Comune di Milano, dopo le segnalazioni di altre educatrici dell'asilo. Poi, gli investigatori hanno collocato, tra il 7 febbraio e il primo marzo 2024, delle microcamere e hanno registrato attraverso “intercettazioni ambientali” quegli episodi di "violenza". E si è arrivati all'arresto. Nel procedimento il Comune di Milano è stato citato come responsabile civile. Il processo si aprirà ad ottobre davanti alla quinta penale.