Asilo degli orrori, botte e violenze ai bimbi: la maestra denunciata dalle colleghe e incastrata dalle cimici

Milano: piccoli strattonati, insultati e minacciati per costringerli a dormire o a restare sul materassino

Bimbi maltrattati in asilo nido, arrestata maestra

Bimbi maltrattati in asilo nido, arrestata maestra

Milano, 16 aprile 2024 –  Le accuse sono molto pesanti: maltrattamenti continuati su una decina di bambini di un anno di età che frequentano un asilo nido comunale nella periferia nordovest della città. Un'educatrice italiana di 46 anni è stata arrestata venerdì dagli agenti dell'Unità tutela donne e minori della polizia locale, coadiuvati dai colleghi del Comando decentrato 8: la donna è stata prima accompagnata all'ufficio arresti e fermi di via Custodi e poi riportata nella sua abitazione, in esecuzione della misura cautelare dei domiciliari disposta il giorno prima dal gip del Tribunale di Milano.

La segnalazione delle colleghe

Stando alle prime informazioni, l'indagine è scattata dopo due segnalazioni arrivate dalla dirigente della scuola dell'infanzia, che a sua volta avrebbe ricevuto informazioni sui presunti maltrattamenti da parte di alcune colleghe della donna, che risulta assunta dal 1996 e che ricopre il ruolo di educatrice in quel nido da più di 15 anni. Gli specialisti della polizia locale hanno prima ascoltato la testimonianza di un'altra educatrice e poi hanno piazzato alcune cimici per trovare riscontri dalle intercettazioni ambientali. Riscontri che sono arrivati, visto che il gip Chiara Valori ha ravvisato la presenza dei gravi indizi di colpevolezza e disposto la misura dei domiciliari.

Le accuse

Stando a quanto ricostruito negli atti, la quarantaseienne rivolgeva continuamente insulti e minacce ai piccoli, che peraltro non avevano alcuna possibilità di rispondere né di raccontare quello che vivevano ogni giorno ai genitori. In alcuni casi, la donna avrebbe strattonato con forza i bambini per costringerli a dormire o per evitare che si alzassero dai materassini; tra le accuse c'è pure quella di omessa vigilanza, perché si sarebbe disinteressata in più occasioni della cura dei bimbi per guardare il telefono cellulare.

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