GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Lucia Lo Palo: "Arpa sia super partes. Io sono una presidente non una taglianastri"

Via al regolamento dopo due mesi di trattative e l’ultimatum di Fontana: "Frizioni sì, ma sono state drammatizzate: tutelo il ruolo, non me stessa. Per le opposizioni sono inadeguata? Ho sfide epocali a cui badare"

Fontana e Lo Palo

Fontana e Lo Palo

Lucia Lo Palo ha firmato il nuovo regolamento di organizzazione interna dell’Arpa. Un fatto che va oltre l’agenda dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, se è vero che il governatore Attilio Fontana, negli ultimi 10 giorni, ha inviato alla stessa Lo Palo due lettere nelle quali chiedeva delucidazioni sulle ragioni che avevano fino ad allora impedito l’approvazione dell’atto. Nel carteggio il presidente sottolineava come questo fosse fondamentale per le attività dell’Arpa e ne sollecitava il varo nel più breve tempo possibile, anche a fronte delle critiche che lo stesso Fontana, in particolare nella prima lettera, quella del 30 aprile, riferiva di aver raccolto tra le associazioni e gli imprenditori che per motivi professionali hanno a che fare con l’Agenzia. A redigere il nuovo regolamento è stato il direttore generale dell’Arpa, Fabio Cambielli, politicamente vicino all’assessore regionale all’Ambiente, Giorgio Maione, a sua volta appartenente a Lombardia Ideale, la lista di Fontana. A ritenere che servissero modifiche è stata Lo Palo, presidente dell’Arpa, esponente di Fratelli d’Italia. Sul tavolo i poteri da affidare al presidente dell’Agenzia e quelli da affidare al direttore generale. La quadra si è trovata giovedì, dopo due mesi di confronto e i solleciti di Fontana, chiudendo così (almeno per ora) il secondo caso-Lo Palo. Il primo risale a novembre 2023, quando Lo Palo mise in dubbio che le attività dell’uomo contribuiscano al cambiamento climatico.

Milano – Lucia Lo Palo, presidente dell’Arpa: ha firmato infine?

"Sì, ho controfirmato il nuovo regolamento di organizzazione interna dell’Agenzia. Ora è definitivamente approvato".

Pace fatta con il direttore generale Fabio Cambielli?

"È vero che ci sono state frizioni ma sono state drammatizzate. Quando si affrontano passaggi tanto delicati come la definizione di un nuovo regolamento, può accadere che ci siano divergenze. Nello specifico, il nuovo regolamento mi è stato inviato dal direttore il 5 marzo e, dopo averlo letto, ho ritenuto che alcuni articoli dovessero essere modificati perché depauperavano il ruolo del presidente dell’Agenzia. Tengo a rimarcarlo: depauperavano non Lucia Lo Palo, ma chi si troverà a ricoprire il ruolo di presidente dopo di me. Per me non è mai stata una questione personale. E sono sicura che per il direttore generale valga altrettanto. Il punto è sempre stato un altro: un presidente non ha mai avuto, non ha e non può avere solo funzioni di rappresentanza. Ha poteri di firma e di indirizzo. Io voglio continuare ad essere un presidente, non una taglianastri. E credo che ad Arpa occorra il giusto equilibrio tra le prerogative di un presidente e quelle di un direttore generale. Arpa è e deve restare un ente tecnico e super partes".

Ora nel regolamento sono state recepite le sue richieste?

"Sì, abbiamo trovato una soluzione che tutela le prerogative della presidenza e quelle della direzione generale. Dico “abbiamo“ perché tutto è avvenuto di comune accordo col direttore generale. In questi due mesi abbiamo lavorato insieme ad un provvedimento delicato, che richiedeva attenzione, per arrivare alla migliore soluzione nell’interesse dell’Agenzia: il dialogo non è stato sempre fluido, è vero, ma non si è perso tempo né abbiamo paralizzato l’Arpa".

È stato il governatore Attilio Fontana a far presente, in una lettera, che si era creato stallo e a riportare i malumori di associazioni e imprenditori.

"Il presidente della Regione ha voluto accertarsi di quanto stesse avvenendo, come è giusto che faccia chi governa ed ha a cuore la Lombardia, chi ha la responsabilità di società e agenzie del sistema regionale".

Come sono i suoi rapporti con il governatore?

"Abbiamo un rapporto estremamente professionale e istituzionale. Un rapporto del tutto funzionale al bene dell’Agenzia. Senza personalismi".

Qualche mese fa la polemica innescata dalle sue dichiarazioni sulle cause del cambiamento climatico, ora il caso del regolamento: si sente una presidente sotto osservazione da parte del governatore?

"No, da parte della giunta regionale no. C’è un’attenzione particolare nei miei confronti da parte delle opposizioni. Non passa settimana senza che dicano che sono inadeguata, ma... Non ti curar di loro ma guarda e passa. Ho da pensare ad altro, devo fare in modo che Arpa riesca ad accompagnare le imprese ad una maggiore sostenibilità, riesca ad aiutarle a realizzare una transizione ecologica che non mortifichi il nostro sistema economico-produttivo e non penalizzi i nostri lavoratori".

La partita di Arpa, che ha visto protagonisti lei e Cambielli, rientra in quella partita di potere che oppone in un continuo braccio di ferro Fratelli d’Italia e la Lega?

"Io mi voglio tenere il più possibile lontano da considerazioni politiche che non rientrano nel mio ruolo. Posso solo farle presente che nella coalizione ci sono certamente dibattiti, anche accesi, ma poi si trova sempre un punto di equilibrio e, soprattutto, si è pragmatici: si fa quello che serve ai lombardi. Quanto a me, tornando alla vicenda del regolamento, non sono il tipo che ama lo scontro o il braccio di ferro. Sono della vecchia scuola cristiano-moderata, ho visto da vicino gli anni di Formigoni: l’unica soluzione è la mediazione, la capacità di dialogare. Solo così si riesce a raggiungere un punto di equilibrio. È quello che ho sempre fatto anche da manager, nelle mie esperienze di impresa. Ed è quello che mi ha insegnato mio papà".

Suo padre?

"Sì, Croce Lo Palo. Democristiano, ha fatto politica a livello locale, in Martesana, e per me è un punto di riferimento perché ha sempre puntato sul dialogo. Nei momenti difficili mi chiedo: lui che farebbe al posto mio?".

Come si spiega il «sì» alla mozione di sfiducia nei suoi confronti da parte del Consiglio regionale, con il concorso di una parte della maggioranza?

"Ripeto: voglio tenermi lontana dalla politica-politica. Da presidente Arpa, come detto, ho sfide epocali alle quali badare".

A proposito di sfide epocali: ripeterebbe oggi quanto ha dichiarato mesi fa sulle cause del cambiamento climatico?

"Ribadisco che non sono una scienziata e non posso sapere quanto l’uomo contribuisca al cambiamento climatico. So che il cambiamento climatico è un fenomeno che ha attraversato varie ere geologiche e avverrebbe anche se l’uomo non ci fosse. So invece che l’uomo contribuisce alla crisi climatica, che è cosa diversa dal cambiamento climatico. E dobbiamo capire che non siamo i padroni del pianeta ma ne siamo i custodi".