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Cronaca

Arpa Lombardia, l’ultimatum di Attilio Fontana alla presidente Lucia Lo Palo: “Troppe critiche, voglio spiegazioni”

L’agenzia regionale per l’ambiente paralizzata dallo scontro interno. La lettera del presidente leghista: “Pronto a interventi sostitutivi”

Fontana e Lo Palo

Fontana e Lo Palo

Milano – Lo scontro interno tra la presidente Lucia Lo Palo e il direttore generale Fabio Cambielli sta paralizzando l’Arpa, vale a dire: l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale. A restituire la dimensione dello stallo e della conflittualità nella quale versa l’ente è un semplice dato di fatto: una settimana fa, per l’esattezza il 30 aprile, il presidente della Regione, Attilio Fontana, ha ritenuto necessario inviare una lettera alla Lo Palo nella quale lo stesso governatore sottolinea il proprio stupore per quanto sta avvenendo in Arpa, ricorda lo stato di sofferenza nella quale si trova la Lombardia dal punto di vista della tutela dell’ambiente, riferisce del malcontento da lui raccolto tra le associazioni e gli imprenditori e, non ultimo, chiede ragguagli entro una settimana per evitare – si badi – di dover mettere in campo "interventi sostitutivi". Una lettera alla quale Lo Palo ha risposto in questi giorni ma in maniera interlocutoria. Il nodo non è sciolto. Una situazione, questa, che va letta su più piani.

A dividere Lo Palo e Cambielli è, nel concreto, il nuovo regolamento di organizzazione interna dell’Agenzia. È su questo che i due si stanno scontrando anche col reciproco invio di mail chilometriche, come assicurano fonti qualificate. Il provvedimento è stato messo a punto da Cambielli, coerentemente alle competenze di un direttore generale. Ma potrà entrare in vigore solo quando sarà controfirmato dalla presidente. Lo Palo, però, non vi ha ancora apposto la propria firma e non sembra intenzionata ad apporla nel breve volgere di qualche giorno. A suo avviso, infatti, il nuovo regolamento affida al direttore generale poteri pressoché incontrastati nella scelta della struttura organizzativa di Arpa. Secondo Lo Palo, il nuovo regolamento sarebbe stato scritto apposta per definire ruoli e quadri dirigenziali a immagine e somiglianza del direttore generale. Una tesi alla quale, dall’altra parte, si ribatte con due obiezioni.

La prima: un conto sono i poteri di rappresentanza della presidenza, altro conto sono i poteri gestionali e la funzione operativa della direzione generale. Seconda obiezione: il nuovo regolamento avrebbe riscosso il supporto di associazioni e imprenditoria, con le quali è stato condiviso prima che fosse presentato alla presidenza di Arpa. Un’obiezione, questa, che fa capolino anche nella lettera inviata da Fontana a Lo Palo, come riportiamo qualche riga più avanti. Lo Palo, però, non vuole le siano addossate responsabilità per lo stallo: nel corso dello scontro epistolare ha infatti rimproverato a Cambielli, che la sollecitava a controfirmare, di averci impiegato quasi 6 mesi per redarre il nuovo regolamento.

Un altro piano di lettura dello scontro, del tutto complementare a quello appena esposto, ha a che fare con le appartenenze politiche dei due. Lo Palo, come noto, è di Fratelli d’Italia, mentre Cambielli è uomo vicino all’assessore regionale all’Ambiente, Giorgio Maione, della Lista Lombardia Ideale, la lista del governatore Fontana. È del tutto plausibile che dentro e negli immediati dintorni della questione-Arpa si stia giocando una guerra di potere interna al centrodestra lombardo e alla maggioranza. Meglio non dimenticare che Lo Palo è stata già sfiduciata dal Consiglio regionale per le sue discusse dichiarazioni sulle cause del cambiamento climatico: la mozione fu approvata sebbene fosse stata presentata dalle opposizioni. E già allora Fontana non nascose un certo fastidio per le dichiarazioni della presidente di Arpa.

Ora la lettera, quella del 30 aprile: "Cara Lucia – vi si legge – apprendo con stupore che ad oggi non è stato approvato il regolamento di organizzazione interna dell’Arpa. Ora, credo sia superfluo ricordare che tale atto è fondamentale per le attività dell’Agenzia, per l’esercizio delle sue importanti e fondamentali funzioni di tutela dell’ambiente in una regione già particolarmente sofferente. Ritengo quindi necessario avere da parte vostra le ragioni di tale situazione, al fine di rispondere alle numerose osservazioni e critiche che ho raccolto da associazioni e imprenditori e di evitare interventi sostitutivi". Firmato Attilio Fontana.

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