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Traffico e droga con la ‘ndrangheta: tra gli arrestati anche la “contabile” della Curva Sud

Milano, Roberta Grassi ai domiciliari per favoreggiamento personale nei confronti di Lucci. Nell’inchiesta sulle curve era stata soltanto perquisita

La Curva Sud del Milan. Nel riquadro, il leader Luca Lucci

Milano, 18 novembre 2024 – C'è anche Roberta Grassi, presunta contabile della curva Sud rossonera, tra le persone arrestate oggi nell’inchiesta della Dda di Milano e Guardia di Finanza di Pavia su un maxi traffico di droga, che ha portato ad una nuova ordinanza in carcere per spaccio per Luca Lucci, il capo ultrà milanista, già arrestato nell’ambito dell’inchiesta “Doppia Curva” che ha decapitato i vertici del tifo organizzato rossoneroazzurro.

Oggi gli interrogatori. Da San Vittore a Pavia. La maratona del gip. Il giudice Domenico Santoro sentirà i primi 8 arrestati
Oggi si svolgono gli interrogatori nelle carceri degli ultras coinvolti nell'inchiesta "Doppia curva" a Milano. Il gip ascolta Andrea Beretta, ex capo della Nord, mentre altri membri delle tifoserie di Inter e Milan verranno sentiti nei prossimi giorni. La Procura indaga su affari, violenze e intimidazioni legate agli ultrà.

Da quanto si evince dall'ordinanza del gip Luigi Iannelli, nell'inchiesta del pm Gianluca Prisco, a Grassi è stata applicata un'ordinanza di arresti domiciliari per favoreggiamento personale nei confronti di Lucci. Grassi nell’inchiesta sulle curve non era stata arrestata, ma soltanto perquisita.

Nazzareno Calajò immortalato durante le indagini; a destra il luogo dove venne ucciso Vittorio Boiocchi
Nazzareno Calajò immortalato durante le indagini; a destra il luogo dove venne ucciso Vittorio Boiocchi

In carcere

Tra gli arrestati finiti in carcere figura anche Luca Calajò, nipote del presunto ras della droga della Barona, Nazzareno Calajò, già condannato ad oltre 17 anni a Milano per traffico di droga e Davide Volpe, già finito in altre indagini, e che avrebbe trasportato la droga utilizzato un doppio fondo di un'auto a lui intestata.

Ordinanza di custodia in carcere anche per Rosario Calabria e Antonio Rosario Trimboli, due nomi già emersi per la vicinanza a Lucci anche nell'inchiesta sulle curve. Nelle carte, infatti, veniva segnalato che il capo ultrà Lucci sarebbe "vicino” a Rosario Calabria, a sua volta legato a Domenico Papalia, “figlio di Antonio”, detenuto all'ergastolo e “appartenente all'omonima famiglia di 'ndrangheta di Corsico-Buccinasco”.