NICOLA PALMA
Cronaca

Lazza nella villa del capo ultrà Luca Lucci al pranzo milanista di Santo Stefano. E Fedez diceva: “Posso appaltarvi Boem allo stadio?”

Inchiesta sulle curve di San Siro, tutti gli invitati al pranzo di Natale 2023 con il capo della Sud. Quella frase di Fedez: “Vi prendete una percentuale, capito? Parlate anche con i baracchini per la distribuzione più capillare che si può avere”

L'arrivo di Jacopo Lazzarini, in arte Lazza, a casa di Luca Lucci il 26 dicembre 2023

L'arrivo di Jacopo Lazzarini, in arte Lazza, a casa di Luca Lucci il 26 dicembre 2023

Milano, 8 ottobre 2024 – E’ il 26 dicembre 2023, giorno di Santo Stefano. Le telecamere della Mobile immortalano il viavai di auto davanti all’ingresso della villa di Scanzorosciate dove il capo della Curva Sud Luca Lucci vive con la famiglia. Tra le 12.02 e le 12.20, entrano due fedelissimi del ’Toro‘, Rosario Calabria e Daniele Cataldo. Alle 12.25, tocca a un altro pretoriano, Luciano ’Ciano‘ Romano, tra gli arrestati dell’operazione «Doppia Curva» che ha smantellato i direttivi del tifo organizzato rossonerazzurro. Alle 13 è il turno di Islam Hagag, alias Alex Cologno, vicinissimo a Fedez. Alle 14.53, tra gli ultimi ad arrivare, ecco spuntare un uomo che gli investigatori identificheranno per Jacopo Lazzarini, che scende da una Porsche color verde militare: è il cantante Lazza, che, è bene precisarlo, non è stato coinvolto in alcun modo nell’indagine.

"Ambizioni imprenditoriali”

Tuttavia, la sua presenza a casa Lucci durante le festività natalizie avvalora quanto messo nero su bianco dal gip Domenico Santoro nell’ordinanza di custodia cautelare eseguita lunedì scorso dalla polizia: «Dalle indagini tecniche sono emerse le ambizioni imprenditoriali di Lucci: il suo ruolo di capo della Curva Sud gli ha consentito di tessere, soprattutto con noti artisti italiani (Fedez, Emis Killa, Lazza, Tony Effe, Cancun, Guè Pequeno), relazioni di carattere lavorativo nel settore musicale. Ciò gli ha consentito di aumentare, in maniera esponenziale e con pochissimi controlli, i propri guadagni, avviando preliminari accordi tesi a gestire i concerti di tali artisti, sia sul territorio nazionale (e in particolare in Calabria), sia internazionale, facendo leva sull’intraprendenza del suo fedelissimo Islam Hagag, già in contatto con alcuni imprenditori operativi nel settore, molti dei quali di origine calabrese". 

A tavola a casa di Luca Lucci a Scanzorosciate: l'immagine è stata acquisita dagli inquirenti ed è agli atti dell'indagine
A tavola a casa di Luca Lucci a Scanzorosciate: l'immagine è stata acquisita dagli inquirenti ed è agli atti dell'indagine

Entra in scena Lazza 

Il nome di Lazza era già emerso in una conversazione tra Lucci e Fedez, durante la quale il secondo aveva chiesto al primo un aiuto per lanciare il marchio di birra Boem sugli spalti del Meazza: «Ma se voi avete una società di consulenza o una società con la quale possiamo lavorare, ma se io vi appalto a voi la distribuzione di Boem? All’interno dello stadio…e vi prendete una percentuale…eh capito? e magari parlare anche con i baracchini, cioè... avere la distribuzione più capillare che si può avere, all’interno dello stadio durante le partite! Perché, sennò cioè… è bello, però è anche uno spreco…”.

Ancora Fedez aveva indirettamente tirato in ballo Lazza anche nella vicenda del litigio (con successiva spedizione punitiva) con il personal trainer Cristiano Iovino al The Club: in una telefonata intercettata con Lucci, l’ex Ferragnez parlava del rivale Tony Effe (col quale nei mesi successivi si sarebbe scontrato virtualmente in un «dissing»): “Quindi niente, adesso ha imbruttito Lazza mi ha detto...cioè ha imbruttito, Lazza gli ha scritto e gli ha detto...”. “Ma sì – la replica di Lucci –. Lazza dagli retta, lo so anche io che non gli ha risposto a Lazza!”. “No, no – aggiunge Fedez –. Gli ha detto, si ci sono problemi ne parliamo, però scusa... ma non può, ma son tutti, ma scusa far brutto a Lazza, vuol dire far brutto a mio figlio, ma ti pare!?”.