Lombardia zona gialla da lunedì 1 febbraio, Fontana: "Penalizzante per le nostre attività"

Niente aperture domenica, persa un'altra giornata di lavoro. Cauto l'infettivologo Galli: "Non è tana libera tutti"

Un ristoratore si prepara a riaprire il locale

Un ristoratore si prepara a riaprire il locale

Milano, 30 gennaio 2021 - E' ufficiale: da lunedì 1 febbraio la Lombardia passa dalla zona arancione a quella gialla e lo fa con un Rt-sintomi di 0.84 (tutte le regioni sono sotto l’1 tranne il Molise schizzato a 1.51) e un rischio "moderato" (solo l’Umbria è a rischio alto questa settimana).  E così, i lombardi cambiano colore per ben tre volte nel giro di due settimane. Con il Dpcm del 16 gennaio la regione era finita in zona rossa, poi con la conferma di un errore nel calcolo dell'indice Rt era stata spostata in quella arancione ed ora, ecco che le misure restrittive si allentano ancora di più. 

Lombardia in zona gialla: cosa si può fare e cosa no, le regole

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Fontana: "Zona gialla da lunedì? Penalizzante per le attività"

"A differenza delle situazioni antecedenti la zona gialla scatterà lunedì e non domenica". E' quanto ha sottolineato in un post su Facebook il governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana. "Non ci resta che prenderne atto perché la decisione è sopra la nostra testa e al di là delle nostre volontà. Sicuramente penalizzate le tante attività già pronte a ripartire da domenica".  "Un risultato meritato dai lombardi - ha continuato il presidente - che hanno sempre dimostrato senso civico nel rispetto delle regole e grande spirito di sacrificio. Dobbiamo proseguire su questa strada confermando che i dati della Lombardia erano da tempo e sono oggi quelli che ci consentono di essere 'gialli'". "Ora il nostro impegno prosegue su due fronti - ha aggiunto Fontana - Il primo, che riguarda un po' tutti, è continuare il percorso sulla strada dell'alta responsabilità individuale. L'altro è quello di far fronte compatto con tutte le Regioni affinché il governo centrale riveda i criteri troppo spesso astrusi e incomprensibili dei Dpcm (penalizzando fortemente singole categorie produttive) e provveda a ristorare concretamente e in tempi certi, come ha fatto per quanto nelle proprie disponibilità la Regione Lombardia, chi più degli altri ha subito i danni della pandemia" Dello stesso parere l'assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia, Guido Guidesi: "Per la prima volta il cambio di 'zona' non parte dalla domenica ma da lunedi'. Intanto i nostri esercenti hanno perso un'altra giornata di lavoro. Per vincere insieme e' fondamentale che ognuno di noi rispetti le regole di prevenzione sanitaria: mascherine, igienizzante e distanziamento. Forza Lombardia". 

Moratti: "Riparte la locomotiva d'Italia"

"I dati riguardanti la situazione epidemiologica della Lombardia erano chiari e ben definiti da giorni e la collocazione in zona gialla e' la conferma di quanto sosteniamo da giorni". Lo ha detto la vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Letizia Moratti commentando la notizia del passaggio della Lombardia in 'zona gialla'. "Confidiamo comunque nella responsabilita' dei lombardi - ha consluso la vicepresidente - e siamo lieti che le imprese e i lavoratori della nostra regione potranno finalmente tornare alle proprie attivita' a pieno regime: la locomotiva d'Italia si rimette in moto". 

Galli e Pregliasco: "Zona gialla non è tana libera tutti"

L'ampliamento della zona gialla nel nostro Paese, che da lunedì riguarderà la maggioranza delle Regioni, "non deve farci dimenticare che siamo in una situazione di assoluta precarietà per quanto riguarda la pandemia, siamo sospesi". E se vogliamo evitare problemi "il cambio di colore non può e non deve essere 'tana libera tutti'. Stiamo andando meglio, ma non tanto meglio da accantonare la prudenza: serve essere molto cauti". Queste le parole di Massimo Galli, infettivologo dell'ospedale Sacco-università degli Studi di Milano, commentando i cambi di colore delle Regioni che da lunedì saranno nella maggioranza gialle, ad esclusione di 5 che restano arancioni. "Siamo in equilibro precario - ha spiegato Galli - ma il problema non è risolto. E se facciamo ciò che abbiamo fatto prima di Natale, siamo di nuovo punto e daccapo. Questo oltre tutto in un contesto internazionale assolutamente preoccupante e nell'emergere di una serie di nuove varianti la cui affermazione potrebbe causare scenari difficili da controllare. Il trend di sicuro contenimento, di mitigazione garantita, di una situazione che ci faccia dire 'possiamo riprendere a fare tutto', non ce l'abbiamo ancora", ha concluso l'esperto. Anche il virologo Fabrizio Pregliasco ha invitato a "non abbassare la guardia" e continuare a far tamponi, perché "un dato giornaliero inquieta, la mortalità"; che è sì "l’ultimo a diminuire", ma "se resta così alta la situazione complessiva continua a essere importante". Ieri con 34.156 tamponi sono stati scoperti 1.900 nuovi positivi; i morti sono stati 77 e la Lombardia ha superato (di 16) le 27mila vittime in pandemia.

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