
Per la prima volta in Italia, l’archivio fotografico di un museo pubblico viene esplorato attraverso la computer vision. Un...
Per la prima volta in Italia, l’archivio fotografico di un museo pubblico viene esplorato attraverso la computer vision. Un dialogo tra arte e intelligenza artificiale prende forma al Museo di Fotografia Contemporanea. "Animati. God, Human, Animal. Machine", a cura di Chiara Bardelli Nonino, con il contributo dell’art director Emanuele Amighetti e dell’artista visivo Giacomo Mercuriali, "è un esperimento pionieristico in cui l’intelligenza artificiale viene applicata al processo curatoriale, dialogando con uno dei più importanti archivi fotografici pubblici italiani". La rete neurale Clip di Open-AI ha esplorato il patrimonio del Mufoco, interrogandolo con parole chiave radicali e universali: coscienza, anima, morte, nascita, conflitto, famiglia. Attraverso un motore di ricerca locale creato ad hoc per la mostra, che sarà inaugurata alle 17,30, l’algoritmo seleziona le immagini rispondendo a query che ruotano attorno alla domanda: "Cosa significa essere umani oggi nell’era dell’intelligenza artificiale?".
Il risultato è una nuova forma di curatela "aumentata", dove l’intelligenza artificiale partecipa attivamente all’interpretazione iconografica. La mostra propone 137 immagini di 77 autori italiani e internazionali: da Gabriele Basilico, Lisetta Carmi a Mimmo e Franceso Jodice, da Günter Brus a Bernard Plossu. Le fotografie sono esposte senza indicare a quale parola chiave corrispondano, lasciando spazio a libere associazioni. "Animati è un’esperienza immersiva e riflessiva, che ridefinisce il confine tra arte e tecnologia e invita a immaginare nuovi scenari per il futuro della cultura. In un tempo in cui le macchine imparano anche a vedere".
La.La.