FRANCESCO SARUBBI
Cronaca

L’infortunio il Covid, la morte. Processo farà chiarezza

L’incidente il 23 novembre 2020, erano le 2.50, durante la pandemia, lungo la linea ferroviaria Treviglio-Romano di Lombardia. Un...

L’incidente il 23 novembre 2020, erano le 2.50, durante la pandemia, lungo la linea ferroviaria Treviglio-Romano di Lombardia. Un...

L’incidente il 23 novembre 2020, erano le 2.50, durante la pandemia, lungo la linea ferroviaria Treviglio-Romano di Lombardia. Un...

L’incidente il 23 novembre 2020, erano le 2.50, durante la pandemia, lungo la linea ferroviaria Treviglio-Romano di Lombardia. Un operario di 64 anni, Raffaele Iannotta venne travolto da un locomotore. L’uomo perse un piede e in seguito morì dopo il ricovero in ospedale a Busto Arsizio, in pieno Covid. Iannotta venne ricoverato in un reparto riservato ai contagiati, dopo essere risultato positivo nonostante fosse asintomatico. È il nodo del fascicolo principale con le tesi opposte. Per la difesa, il virus sarebbe stato predominante per il decesso dell’operaio. Non così per la parte civile e l’accusa. È uno snodo importante del processo, e infatti alla prossima udienza, a ottobre, verranno sentiti i consulenti di parte. Il processo è per omicidio colposo con quattro imputati, quelli che all’epoca dei fatti erano amministratori unici e datori di lavoro delle ditte che avevano eseguito i lavori, la Gcf e la Gefer; il conducente del locomotore, e il capocantiere. Si lavorava di notte alla sostituzione delle traversine e al rinforzo delle massicciate della ferrovia. Iannotta – come ha raccontato ieri mattina in aula durante l’udienza davanti al giudice Nava uno degli operai presenti all’incidente – il collega era chino, intento a sistemare i binari. In particolare quelli della linea Milano-Venezia nella tratta Treviglio-Romano di Lombardia. Mentre si stava occupando del serraggio dei nuovi binari sulle nuove traversine appena poste in opera veniva travolto dal locomotore. Il primo a finire nel registro degli indagati fu il conducente del locomotore. L’ispettorato territoriale del lavoro, nella sua relazione, richiamò la procedura corretta soprattutto con i lavori notturni. Quel giorno — emerse dall’ispettorato — il conducente avanzò "senza aver ricevuto" l’ok dall’operatore a terra. Ieri sono stati sentiti l’ispettore della Polfer di Milano che aveva svolto le indagini e un ingegnere sul tema della sicurezza.

F.D.