
Il pedofilo è stato arrestato dalla polizia all’interno dell’aeroporto di Linate
Milano, 19 febbraio 2025 – Filmava di nascosto bambini e donne in bagni pubblici e spogliatoi. Ad accorgersi di quel telefono posizionato ad arte tra i divisori di una toilette dell’aeroporto di Linate, è stata una bambina di 5 anni lo scorso ottobre.
Ed è grazie a lei se il presunto pedofilo è stato arrestato in flagranza dalla polizia (ed è poi rimasto in carcere, dove si trova tuttora): la piccola ha subito fatto notare alla madre quella “stranezza“. La donna, allarmata, ha riferito tutto al marito, il quale ha chiamato la polizia. Accertati i fatti, l’uomo è finito in manette: è un cittadino italiano di 30 anni residente nella provincia di Como, ritenuto responsabile di detenzione di materiale pornografico realizzato utilizzando minori.
Era un sabato pomeriggio dello scorso autunno quando i poliziotti della Polaria di Linate sono intervenuti nei bagni del salone arrivi dell’aeroporto milanese, perché era stata segnalata la presenza di “una persona intenta a filmare dei bambini”.
A chiamare gli agenti era stato il padre della piccola, sostenendo ci fosse un uomo che, dall’interno di una toilette nel bagno delle donne, aveva filmato sua moglie e sua figlia di 5 anni. Quell’uomo, che era ancora lì presente, dopo aver ascoltato la conversazione ha provato a scappare ma è stato inseguito e bloccato dai poliziotti.
La perquisizione
Poi, la perquisizione: il trentenne ha spontaneamente mostrato il contenuto del proprio telefono, per dimostrare che non ci fossero filmati. Ma gli agenti hanno controllato anche il suo zaino, trovando un secondo telefono privo di sim.
Dentro, le prove che lo hanno inchiodato: numerose riprese di parti intime di differenti donne e minori. Immagini rubate non solo all’interno di bagni pubblici ma anche di spogliatoi di impianti sportivi. La successiva analisi dei dispositivi sequestrati ha consentito di accertare la frequentazione, da parte dell’arrestato, di gruppi telematici noti per contenuti pedopornografici.
Poi i poliziotti hanno passato al setaccio anche casa sua, trovando altri tre telefoni, un tablet e un pc. In questi mesi, l’analisi forense ha consentito di estrapolare circa 5mila file, tra filmati e foto a sfondo pedopornografico, e moltissimi video di minori all’interno di bagni e spogliatoi. Stando a quanto emerso, quello era stato il suo primo giorno a Linate. Ed è stato subito arrestato.