Scuola, al liceo Einstein di Milano scatta l’occupazione

In città la stagione delle mobilitazioni degli studenti è cominciata con l’anno nuovo. La mappa di tutte scuole occupate in città da gennaio a oggi

Milano, liceo Einstein occupato

Milano, liceo Einstein occupato

Milano – Nuova occupazione in una scuola milanese: questa volta tocca al liceo scientifico Albert Einstein. L’occupazione è scattata questa mattina, lunedì 18 marzo, al momento dell’ingresso.  Lo scientifico milanese di via Einstein è solo l’ultimo degli istituti milanesi a essere occupato. In città la stagione delle occupazioni è cominciata a gennaio, quasi a raccogliere il testimone dalle scuole romane, ma con una caratteristica distintiva: a più blitz concentrati negli stessi giorni, si preferisce una staffetta. Le occupazioni “seriali“ avevano toccato l’apice nel 2021, contro la Dad, e nel 2022 (con il faro acceso sul disagio psicologico e gli strascichi della pandemia): una ventina i blitz da gennaio a maggio.

Gli studenti: “Vogliamo essere ascoltati”

"Noi studenti del Liceo Einstein Milano abbiamo deciso di reclamare i nostri spazi per poter manifestare il nostro dissenso”, si legge nel comunicato. “L’unico modo tramite il quale gli studenti vengono ascoltati è attraverso gesti forti come quello dell’occupazione dei propri istituti. L’ultima manifestazione di dissenso studentesco che sia effettivamente riuscita ad apportare un cambiamento radicale del sistema è stata quella del “Movimento del ‘68”, più di 50 anni fa. 50 anni in cui il mondo e la società sono cambiati, ma la scuola no”.

E ancora: “Vogliamo essere ascoltati, vogliamo che la nostra voce arrivi a qualcuno e che non venga ignorata come accade da troppo tempo, soprattutto dopo il periodo del Covid. Le nostre scuole cadono a pezzi, valorizzano chi riesce a stare al passo con una società ultra competitiva tendendo a dimenticare chi invece ha delle difficoltà, favorendo il disagio psicologico. Noi studenti siamo stremati: essere schiacciati dalla scuola, che dovrebbe essere un luogo sereno e sicuro, non è qualcosa che accettiamo”.

“Il Governo – proseguono gli studenti – che avrebbe il compito di tutelare ed investire nel diritto allo studio, preferisce invece spendere soldi pubblici in armamenti. Inoltre coloro che esprimono il proprio dissenso, secondo i propri diritti, vengono repressi violentemente da parte delle Forze Dell’Ordine”.

E concludono: “Vogliamo che i nostri diritti vengano tutelati e che si investa per valorizzare il futuro dei giovani e degli studenti, vogliamo che le nostre scuole vengano sistemate strutturalmente, che ci sia un rapporto pacifico con ogni componente scolastica, non vogliamo essere oppressi violentemente solo se esprimiamo un’opinione”.

Le scuole occupate da inizio anno

Tra le prime scuole a essere coinvolte l’istituto Severi-Correnti che ha dato il via il 30 gennaio lasciando però un conto pesante, migliaia di euro di danni. Il 5 febbraio era sfumato il blitz all’artistico Boccioni. Poi è stata la volta del liceo più grande di Milano, il Virgilio, occupato per due giorni dopo una trattativa col dirigente, che è rimasto a dormire lì. Il 21 febbraio il braccio di ferro al classico Beccaria, che da 40 anni non veniva occupato: dopo ore di tira e molla, votazioni e ballottaggi (e anche qualche momento di tensione) la protesta è stata circoscritta al cortile interno e all’atrio. Il giorno dopo turbolenze alle porte dell’istituto Moreschi. A inizio marzo è toccato a un altro liceo simbolo di Milano: il Parini

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