SIMONA BALLATORE
Cronaca

Occupato il liceo Virgilio, il più grande di Milano. Le rivendicazioni degli studenti

Dal modello di valutazione all’edilizia scolastica, fino alla Milano troppo esclusiva e la guerra in Palestina: ecco i motivi che hanno spinto ragazze e ragazzi di piazza Ascoli

Lo striscione appeso fuori dal Virgilio

Lo striscione appeso fuori dal Virgilio

Milano – Blitz al Virgilio: occupato il liceo più grande di Milano. "Da questo momento la scuola sarà la nostra casa e ce ne prenderemo cura in quanto tale, responsabilizzando tutti i nostri compagni e compagne a prendersi cura degli spazi in cui viviamo", premettono subito in una nota. I ragazzi sono arrivati alle 5. Il preside Roberto Garroni ha dormito a scuola perché già ieri c'erano avvisaglie sulle loro intenzioni. E replicherà questa notte: “L'occupazione durerà oggi e domani e stanotte dormirò a scuola”.

L’occupazione

È la seconda occupazione in città (dopo il blitz sfumato all'artistico Boccioni) e dopo quanto successo al Severi-Correnti, che riapre oggi le sue porte, e il giro di vite annunciato dal ministro Giuseppe Valditara. "Stiamo occupando per opporci al vigente sistema scolastico e proporne uno nuovo autogestito da noi studenti – continuano –. Questa decisione non la abbiamo presa per opporci alla presidenza della nostra scuola, ma principalmente per un malessere condiviso dall’intera componente studentesca verso le istituzioni. In questi giorni ci stiamo riappropriando dei nostri (scritto in caratteri cubitali) spazi di apprendimento, per portare avanti un modello di scuola alternativo costruito a forma di studente". 

In ogni caso la dirigenza ha preso accordi con i ragazzi, mentre è stata avvisata la Digos cui è stata fatta una segnalazione con l’elenco dei 30 studenti che dormiranno con lui. I ragazzi hanno il gruppo addetto alla vigilanza per evitare intrusi dall'esterno.

L'esterno del Virgilio occupato
L'esterno del Virgilio occupato

Le rivendicazioni

Qui le rivendicazioni degli studenti: 

Edilizia scolastica carente

"Nelle nostre scuole siamo abbandonati, con una percentuale di Pil investito nell’istruzione sempre decrescente anno dopo anno. Un futuro in cui la scuola è messa in secondo piano. Questo porta a problemi nelle infrastrutture: sotterranei allagati, buchi in muri e soffitti, porte e finestre rotte, riscaldamento e caldaia mal funzionanti. Tutti problemi che sono stati più volte segnalati ma mai risolti"

Valutazione e repressione:

"L’unico interesse della scuola è dunque continuare a promuovere un ambiente opprimente e non stimolante per gli studenti, limitando (invece che stimolando) il pensiero critico individuale. Il sistema di insegnamento frontale che continua a essere proposto come principale nonché unico metodo possibile, rende l’apprendimento fondato su conoscenze esclusivamente nozionistiche uccidendo il dibattito e l’ascolto reciproco tra studenti e docenti. La repressione che stiamo vivendo è anche rappresentata dalle nuove riforme come quella sulle valutazioni condotta dal ministro Valditara, riforma che sradicato il valore educativo e di formazione del senso critico rimpiazzandola con un “pugno di ferro” orientato unicamente a penalizzare coloro che non riescono per qualsiasi ragione a vivere in serenità la propria vita scolastica". "Un modello - continuano - che mira unicamente a una funzione utilitaristica e specializzata per l’inserimento a un mondo del lavoro sempre più consumistico e sfruttatore, appiattendo la capacità di costruire un proprio pensiero e condannando chi non si omologa. Per questo noi chiediamo e pretendiamo una riforma alternativa dell’insegnamento, che finalmente formi gli studenti a essere prima di tutto persone, non soltanto nel mondo del lavoro ma nella vita".

Salute mentale:

"Vogliamo un sistema scolastico che ascolti davvero le necessità degli studenti fuori e dentro le classi. Inoltre abbiamo bisogno di una scuola che sia un ambiente sicuro, in cui tutti gli studenti siano tutelati. Da tempo insistiamo sull’importanza della salute mentale e della necessità di un supporto psicologico interno efficiente e sinceramente attento al benessere universale della componente studentesca".

Contro la Milano esclusiva:

"La nostra visuale non si ferma soltanto al mondo della scuola ma anche alla città in cui viviamo; a Milano stiamo sperimentando ogni anno che passa una gentrificazione sempre più massiccia, che sta rendendo la città un posto vivibile solamente da ricchi spostando i meno abbienti sempre più esternamente nelle periferie. Come giovani che vivono la città stiamo assistendo sempre di più ad un appiattimento della controcultura che questa città era in grado di proporre, in favore del profitto. Così che centri sociali vengono sgomberati, quartieri storici fatti diventare “in” e quindi solo per ricchi, e la periferia, lasciata a se stessa, riempita da tutte quelle persone che non potevano permettersi di vivere dove stavano prima, creando in questo modo un taglio ancora più netto tra ricchi e poveri".

Contro la guerra:

"Oltre alle questioni nella nostra città non possiamo rimanere indifferenti davanti al genocidio che sta venendo perpetrato a Gaza da parte di Israele, che da 75 anni occupa il territorio palestinese portando avanti violenze sistematiche sulla popolazione, dall’inizio del conflitto ci sono stati più di 20.000 morti. davanti a tutto questo ci poniamo in sostegno alla resistenza del popolo palestinese e chiediamo la fine immediata del genocidio. Inoltre chiediamo la fine di ogni accordo militare e commerciale tra l’Italia e Israele".

"In conclusione questa occupazione è in risposta a tutte queste problematiche che come studentesse e studenti ci toccano in prima persona, e sarà anche il luogo in cui potremo confrontarci tra di noi su questi temi, formulando soluzioni e analisi, per immaginarci, e poi creare, un futuro in cui noi future generazioni potremo vivere serenamente. Perciò invitiamo le studentesse e gli studenti delle scuole di Milano, a mobilitarsi tutte e tutti assieme per raggiungere questo obiettivo", concludono gli occupanti del Virgilio.