
A Cologno Monzese mobilitazione annunciata per i giorni di Ferragosto
Cologno Monzese (Milano) – Sarà un ferragosto caldo quello dei lavoratori del gruppo Siae Microelettronica e SM Optics che per mercoledì 13 agosto, dalle 9 alle hanno annunciato che torneranno a presidiare la sede aziendale di via Buonarroti a Cologno Monzese. La mobilitazione prosegue per denunciare il mancato pagamento degli ultimi tre stipendi e per chiedere chiarezza sul futuro dell’azienda, avvolta in un’incertezza che rischia di mettere a repentaglio centinaia di posti di lavoro e un intero patrimonio industriale.
La vertenza è aperta da tempo e vede coinvolti, in un tavolo di crisi, sia il Ministero competente che la Regione Lombardia. I lavoratori chiedono che dalle parole si passi finalmente ai fatti, con interventi concreti e immediati per sbloccare la situazione e garantire continuità produttiva. Il Gruppo Siae rappresenta un settore strategico per il territorio e per l’intero Paese, con competenze e tecnologie che non possono essere disperse. In questi anni i lavoratori e le lavoratrici non si sono mai tirati indietro, difendendo con determinazione il loro lavoro e il futuro dell’azienda. Ora tocca alla proprietà e alle istituzioni assumersi fino in fondo le proprie responsabilità e fare altrettanto, con la stessa urgenza e determinazione.
Un passaggio del comunicato dei lavoratori è rivolto anche a chi, in passato, ha sottratto le bandiere della Fiom Cgil esposte durante le proteste: "Invitiamo chi intenda, per l’ennesima volta, rubare le bandiere simbolo di questa lotta collettiva, condotta anche nell’interesse generale – a farlo di nascosto e sommerso dalla vergogna che da tempo dovrebbe provare. Questi ladri non riusciranno a farci tacere né a far scomparire le nostre ragioni". Il messaggio è chiaro: senza garanzie sul pagamento degli stipendi e sulla continuità aziendale, a settembre la mobilitazione non si fermerà. I lavoratori e le lavoratrici sono pronti a proseguire la lotta con ogni mezzo sindacale a disposizione, fino a quando non sarà trovata una soluzione che tuteli i diritti, la dignità e il futuro di tutti.