Si sono iscritti nel 2021 con la voglia di cambiare il mondo e ieri i pionieri del corso triennale in intelligenza artificiale (Bachelor of science in artificial intelligence) si sono laureati a Pavia. Stesso giorno dei primi sette laureati del corso magistrale in “Artificial Intelligence for Science and Technology” all’università di Milano–Bicocca. E tra poco toccherà pure ai precursori di “Human-Centered Artificial Intelligence”, con sede alla Statale. Tutti tasselli di uno stesso progetto, portato avanti dai tre atenei insieme: ciascuno coordina un percorso, ma le lezioni sono dislocate sui tre campus lombardi, che uniscono forze, spazi e competenze.
"Si conclude il primo ciclo di un progetto ambizioso e coraggioso – spiega il professor Claudio Cusano del dipartimento di Ingegneria industriale e dell’informazione dell’Università di Pavia –. Lo studio dell’intelligenza artificiale non prepara soltanto ad affrontare un futuro in cui questo tema sarà sempre più rilevante, ma consente di apprendere tante discipline diverse: informatica, matematica, fisica, logica, statistica, neuroscienze, psicologia, filosofia e diritto. Sono certo che ciò consentirà ai nostri laureati una brillante continuazione dei loro studi e un futuro professionale di successo".
Il progetto sta riscuotendo un crescente successo: al corso triennale sono iscritti complessivamente circa 600 studenti e ogni anno vengono vagliate più di 1.000 richieste a fronte di 180 posti disponibili. Uno studente su tre è di origine straniera. Tutti in inglese i titoli delle tesi, diversi gli ambiti. "Il mio progetto – racconta Andrea Lolli, 22 anni – mira a estrapolare informazioni da documenti medici per i rimborsi spese e le assicurazioni utilizzando il large language model. Essere i primi è un’occasione e ci permetterà di fare bellissime esperienze. Guardiamo al nostro futuro con grande fiducia".
Dario Carretta, 22 anni, si è occupato dell’impiego dell’intelligenza artificiale in ambito medico: "È un’applicazione che permette di accelerare i tempi per gli esami di risonanza magnetica". Anche Mattia Moro si è concentrato sull’ambito medico e ha lavorato con radiografie statiche e dinamiche. "Dietro l’AI c’è un mondo e abbiamo appena iniziato a scoprirlo – aggiunge Lorenzo Uttini -. Ci sarà tanto da imparare e un sacco di strada da fare".
Cedric Liam Landsmeer è arrivato dalla Germania dopo avere studiato Ingegneria meccanica in Norvegia. "Ho seguito i corsi tra Milano e Pavia, cercando di incastrare tutto, dalle lezioni alle coincidenze dei treni", sorride, dopo avere strappato pure la lode. Si è occupato di misurazione della potenza di fusione nucleare, ora andrà a Zurigo, per una magistrale in Robotica: "Il lavoro ci sarebbe già, ma ci sono ancora troppe cose che vorrei capire prima".
Esce con 110 e lode dal campus di Bicocca Antonio Balordi, 24 anni: tra le mani una tesi che applica l’intelligenza artificiale al triage dei pronto soccorso, per aiutare a prendere le decisioni più efficaci. "Questa magistrale è stata un’avventura, promossa a pieni voti. Anche per i professori è stata una prima volta: i nostri libri sono stati la letteratura scientifica del momento". Le offerte di lavoro sono arrivate, ma anche Balordi non si ferma qui: "Sono stato ammesso al dottorato in Scienze strategiche della difesa e della sicurezza al Casd di Roma. Mi occuperò di cybersicurity. L’AI non toglierà posti di lavoro, li cambierà, ne aprirà di nuovi. È un’altra rivoluzione industriale".