L’aguzzino arrestato Legata al letto e violentata Ore di terrore e botte

La donna sequestrata, picchiata e abusata: l’allarme lanciato da sua sorella. Il compagno bloccato in casa dalla polizia si è scagliato contro gli agenti.

L’aguzzino arrestato  Legata al letto e violentata  Ore di terrore e botte

L’aguzzino arrestato Legata al letto e violentata Ore di terrore e botte

di Laura Lana

Per cinque ore è rimasta legata al letto. Sono stati usati i cavi del cellulare per impedirle di muoversi e scappare. Segregata in camera e ripetutamente violentata. L’aguzzino è il suo compagno. La sua salvezza è stata la sorella, preoccupata dal fatto che non riuscisse a contattarla. Il commissariato di Sesto ha arrestato un italiano di 37 anni con le accuse di violenza sessuale, sequestro di persona, lesioni aggravate e resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Quando la vittima di 35 anni è stata liberata, era piena di lividi. Per prima cosa, è uscita da quella stanze ed è corsa ad abbracciare la sorella che aveva lanciato l’allarme. Secondo la polizia l’epilogo avrebbe potuto essere peggiore, se non ci fosse stato l’intervento nell’abitazione alle 17 di venerdì. La parente della 35enne aveva chiamato più volte, senza ricevere risposta. Era andata anche a casa del compagno, che le aveva però impedito di vederla.

Una situazione troppo anomala e il visibile stato di alterazione dell’uomo hanno fatto temere il peggio alla sorella, che ha così chiamato la polizia. Il carnefice era fuori di sé a causa dell’abuso di droghe, forse cocaina. Già dalla mattina aveva iniziato a dare segnali poco rassicuranti, cercando di ferirsi. La compagna aveva cercato di aiutarlo in questa crisi, che nelle ore successive ha avuto un’escalation di violenza proprio nei suoi confronti. Così, dall’autolesionismo il 37enne è passato a scagliarsi contro la 35enne verso le 13. L’ha picchiata, l’ha portata in camera da letto, l’ha legata con i cavi e ha iniziato ad abusare di lei ripetutamente. Quando la polizia ha bussato alla porta, lui ha fornito la stessa scusa della mattina: "Sta dormendo, non disturbiamola". Solo dopo una lunga opera di mediazione, gli agenti sono riuscire a entrare nell’appartamento. Dopo pochi istanti, la compagna, piena di lividi, è riuscita a scappare dalla stanza per abbracciare la sorella, prima di essere portata alla Mangiagalli per una visita. Ai poliziotti ha raccontato di essere stata minacciata con un coltello e costretta, per quasi 5 ore, a compiere atti sessuali dopo che le era stato reso inutilizzabile il cellulare. Il 37enne, che ha vecchi precedenti non specifici e un figlio da una precedente relazione, si è scagliato contro i poliziotti colpendoli al volto e agli zigomi.

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