San Donato Milanese (Milano) – "Me ne vado a testa alta, consapevole degli obiettivi raggiunti. Con l’attuale amministrazione c’è stata qualche criticità e io non sono uno yes man". Queste le parole del dimissionario comandante della polizia locale Ferdinando Longobardo, che dal primo settembre lascerà San Donato per entrare nel corpo di polizia locale di Milano, dove ha già prestato servizio in passato. Classe 1961, una laurea in giurisprudenza e un master in sicurezza urbana alla Cattolica di Milano, Longobardo ha assunto la guida dei ghisa sandonatesi all’inizio del 2021. Nei mesi scorsi, in seguito a un susseguirsi di spaccate e danneggiamenti legati anche alla presenza di tossicodipendenti sul territorio, la sezione locale di Fratelli d’Italia ne aveva chiesto la testa, rilanciando sulla necessità di rafforzare i controlli. Ma Longobardo non ci sta a salire sul banco degli imputati.
"Abbiamo aperto una pagina Facebook con più di 4.000 followers e siamo stati interlocutori di oltre 12.000 richieste di intervento – osserva -. Molti cittadini hanno avuto il mio numero di cellulare. Un modo per fare sentire la vicinanza delle istituzioni soprattutto a coloro che stavano vivendo situazioni di complessità o disagio". Incrementato l’orario di lavoro. "Nel 2021 era dalle 7,40 alle 19,20, mentre ora è passato dalle 7,24 alle 00,34. Nel 2023 sono stati effettuati 187 servizi serali contro i 50 del 2022 e 439 interventi per abbandono di rifiuti: erano 85 l’anno prima. Nello stesso anno stati controllati 16.272 veicoli e rilevati 161 incidenti. Al di là dei numeri, si è dato seguito a una migliore organizzazione del servizio".
Oggi il comando di San Donato conta 22 agenti, oltre a 3 ufficiali e il comandante. Un organico da rafforzare, caratterizzato. "Il turnover è fisiologico – rimarca Longobardo -. Chi afferma che gli agenti si sono allontanati per protesta nei miei confronti è in malafede: la prova ne è la recente lettera dove, a seguito delle mie dimissioni, 16 agenti su 18 chiedono la mobilità". Al di là delle frizioni con alcuni esponenti della classe politica, "mi resterà un ottimo ricordo, anche in termini di contatto con la popolazione. La sicurezza è un tema complesso, che non richiede solo interventi repressivi, ma anche un’analisi socio-demografica del tessuto urbano".