SIMONA BALLATORE
Cronaca

La task force di ricerca sul nucleare, Politecnico di Milano alla guida: "Si studia e lavora con le imprese"

Nell’ateneo era nato il primo corso sul tema, nel 1957, adesso frequentato da 150 matricole ogni anno. La rettrice Sciuto: "Tema polarizzante, serve un approccio analitico per valutare opportunità, rischi e scenari".

Stefano Monti presidente Associazione Italiana Nucleare con la rettrice Donatella Sciuto e Marco Ricotti responsabile scientifico Jrp Nucleare

Stefano Monti presidente Associazione Italiana Nucleare con la rettrice Donatella Sciuto e Marco Ricotti responsabile scientifico Jrp Nucleare

Milano -Un ecosistema della ricerca sul nucleare, per analizzarne opportunità, rischi e benefici. Ripartendo dalla scienza: "È un tema ambizioso, ma non ci spaventa", sottolinea la rettrice del Politecnico di Milano, Donatella Sciuto, annunciando la nascita di “Jrp Nucleare“, "voluto dall’ateneo e gestito dalla Fondazione Politecnico, per raccogliere imprese ed enti intorno a uno dei temi di punta per il sistema produttivo e la ricerca".

Alle spalle, la storia. "Il Politecnico è stato il primo ateneo a istituire il corso in Ingegneria Nucleare, nel 1957, e oggi abbiamo il corso più grande d’Europa con 150 studenti che si iscrivono ogni anno alla magistrale. Abbiamo costruito il primo reattore nucleare di ricerca (L-54 “Enrico Fermi”, costruito tra il 1958 e il 1960, ndr) e stiamo investendo in nuovi laboratori di energia alla Bovisa", ricorda Sciuto, insieme ai progetti di ricerca avviati e alle collaborazioni internazionali, in particolare con l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea). È su questa base che si innesta la nuova piattaforma, che coinvolge istituzioni (tra cui Ministero e Regione Lombardia) e aziende, analizzando sfaccettature ambientali, economiche, tecnologiche, sociali e geopolitiche.

Al centro il Politecnico di Milano con la sua Fondazione, l’Ain Associazione Italiana Nucleare e quattro aziende fondatrici: Enel, Eni, Edison e Ansaldo Nucleare. Il modello è quello delle Joint Research Partnership che sono già state sviluppate in altri settori, dall’idrogeno al trasporto ferroviario, dalla sanità alle infrastrutture digitali. Uno dei principali sarà quello di "sostenere il consolidamento della supply chain e dell’intero ecosistema industriale legato al nucleare per creare le condizioni di un rafforzamento del posizionamento delle imprese italiane". Tra i temi centrali, sicurezza, sostenibilità e decarbonizzazione.

"La decisione di includere o meno il nucleare nel mix energetico, di investire in innovazione e in nuove competenze dipende da diversi fattori - ribadisce la rettrice –: da una valutazione equilibrata dei rischi e dei benefici; dalle priorità politiche e ambientali; dalla disponibilità di risorse economiche e tecnologiche. Ecco perché, intorno a questo tema, altamente complesso e polarizzante, è necessario puntare sulla relazione con le imprese e con gli enti protagonisti del settore per tracciarne insieme le dinamiche evolutive". "Il tema legato al nucleare è importante perché rappresenta, per l’Italia e l’Europa una possibile risposta a tre grandi sfide che stiamo affrontando – sottolinea Marco Ricotti, responsabile scientifico del Jrp Nucleare -. È tempo di affrontare il nodo dell’autonomia, della sicurezza e della solidità del nostro sistema produttivo. In questo quadro, il nucleare torna al centro del dibattito, non come unica soluzione, ma come una delle leve da considerare con pragmatismo e visione".