
Silvia, 60 anni e Eric, 31 al termine di una gara
Milano, 6 aprile 2024 – Chi l’ha detto che con una malattia cronica e invalidante sia impossibile correre una maratona? E che una condizione di questo tipo sia in contraddizione con ambizioni e sogni? Silvia e Eric hanno dimostrato che, seppur con difficoltà, nel loro caso la malattia non ha condizionato tutte le scelte della loro vita: lei, 60 anni convive da 24 anni con una forma progressiva di sclerosi multipla e Eric, suo figlio, di 31 anni ha partecipato a ben sei maratone in giro per il mondo.
Insieme correranno alla Milano Marathon domenica: spagnoli di Barcellona, Silvia Roldàn Balsalobre è in sedia a rotelle ma questo non le ha impedito di partecipare insieme a suo figlio Eric Domingo Roldàn a più di 30 corse in giro per il mondo (Spagna, Portogallo, Francia e Abu Dhabi) tra le quali ben 6 maratone.
Madre e figlio hanno iniziato a correre insieme nove anni fa e domenica saranno per la prima volta in Italia come ambasciatori ufficiali di Aism – Associazione Italiana Sclerosi Multipla alla Milano Marathon.
La storia di Eric e Silvia
"Abbiamo scelto di portare la storia di Eric e Silvia alla Milano Marathon - sottolinea Vittorio Borgia, presidente di Aism Milano - perché a prescindere dalla situazione di malattia, ogni persona può scegliere come affrontare le piccole e grandi difficoltà, e la loro storia rappresenta un incredibile esempio di resilienza e amore per la vita, oltre la sclerosi multipla. Abbiamo conosciuto Eric e Silvia nel 2020, appena usciti dal lockdown avevamo organizzato una corsa virtuale e abbiamo creato un collegamento in diretta per raccontare la loro bellissima storia” ha continuato Borgia.
Una storia senza barriere
Una storia che non conosce confini geografici e barriere linguistiche e che è portatrice di un messaggio di inclusione e partecipazione riconosciamo lo stesso spirito che ha spinto, più di 50 anni fa, alcune persone con sclerosi multipla e le loro famiglie a creare la nostra Associazione.
“Far conoscere la malattia, chiedere la piena inclusione oltre la disabilità, rappresentare i diritti delle persone con sclerosi multipla e successivamente finanziare la ricerca scientifica per scoprire le cause della patologia, ma soprattutto per trovare una cura definitiva” ha dichiarato il presidente di Aism Milano.
"Ho accettato la sfida”: le parole di Silvia
"La diagnosi di sclerosi multipla – racconta Silvia - non è facile da affrontare, è una battuta d'arresto, ti cambia la vita. Avevo due opzioni: gettare la spugna e restare sola o almeno provare a godermi la vita insieme alle persone che ho intorno. Accompagnavo sempre mio figlio nelle sue corse, poi un giorno è venuto da me e mi ha detto: Mamma, che dici, andiamo a correre insieme? - gli ho risposto: sei impazzito! Poi ci ho pensato un po' su e mi son detta: ma si dai, accetto la sfida. E così è iniziato tutto".
"Vedere la gente accanto a me mentre corriamo, sentire il vento in faccia, le grida, il pubblico entusiasta - conclude - mi regala un'emozione incredibile".