
Matteo Mognaschi, presidente dimissionario di Aler Milano. È nel Cda di Trevi
Matteo Mognaschi si è dimesso dalla presidenza di Aler Milano. Le dimissioni, però, saranno effettive solo a partire dal 6 agosto. Detto altrimenti: il bando per la nomina del nuovo presidente sarà indetto solo ad agosto, nel bel mezzo delle vacanze estive E nel frattempo Mognaschi potrà percepire le indennità di carica complete per il mese in corso. Che Mognaschi fosse destinato a lasciare la presidenza di Aler Milano, lo si era anticipato su queste pagine nei giorni scorsi. Il suo passo indietro si è reso necessario per effetto della nomina ricevuta in una delle società partecipate di Cassa Depositi Prestiti: a metà maggio Mognaschi, infatti, è stato scelto per il Consiglio d’amministrazione di Trevi Finanziaria Industriale. Un incarico che, formalmente, non è incompatibile con la presidenza di Aler Milano. Ma all’interno della Lega, partito al quale spetta la casella della presidenza, ha prevalso la posizione di quanti sostenevano che Mognaschi potesse e dovesse lasciare il posto ad altri.
A chi esattamente? La corsa, ad oggi, sembra ristretta a due persone: Alan Rizzi, vicinissimo al segretario federale Matteo Salvini, responsabile Casa della Lega nonché direttore di Federcasa e già assessore regionale all’edilizia pubblica, e Angelo Sala, ex presidente di Aler Varese e della stessa Aler Milano, spinto in particolare dai leghisti più vicini alla Lega Lombarda che al progetto della Lega nazionale di Salvini, ma anche da diversi Comitati inquilini dei caseggiati popolari di Milano. Alcuni di questi, nei giorni scorsi, hanno inviato mail ad Attilio Fontana, presidente di quella Regione Lombardia che controlla le Aler, proprio per sostenere la causa di Sala, del quale chiedono il ritorno. Stando ai rumors, però, in pole continuerebbe ad esserci Rizzi. Ma non sono da escludere sorprese. Sempre nei giorni scorsi era emerso anche il nome di Stefano Bolognini, altro salviniano di ferro, a sua volta ex assessore regionale alla Casa. Ma Bolognini è capo della segreteria politica del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, e sembra difficile che possa lasciare l’incarico attuale. Si vedrà. L’unica certezza è che fino al 6 agosto Mognaschi resterà in carica e che il bando non potrà chiudersi prima dell’ultima settimana di agosto. Fino ad allora il derby interno alla Lega è destinato a non aver vincitori.