SIMONA BALLATORE
Cronaca

La polemica sul Museo Diocesano: "Procedura per il restyling corretta. Gara aperta a tutti i professionisti"

L’ente che gestisce il complesso risponde agli architetti che contestano il metodo sul progetto dei chiostri "Noi trasperenti. Iter avviato con fondi propri, il finanziamento pubblico è arrivato successivamente".

Il progetto firmato dalla studio di Cino Zucchi per il restyling deol Chiostri Sud del Museo Diocesano

Il progetto firmato dalla studio di Cino Zucchi per il restyling deol Chiostri Sud del Museo Diocesano

e Massimiliano Mongoia

"Ogni fase della procedura è stata gestita nel rispetto delle norme civilistiche e dei principi del Codice degli appalti". Risponde così Opera Diocesana - ente ecclesiastico che, per conto dell’Arcidiocesi di Milano, ha l’incarico di gestire alcuni immobili strumentali di pregio, tra i quali il Museo Diocesano - cercando di ricostruire i tasselli della vicenda, sfociata con una lettera firmata da 109 tra architetti ed esponenti della cultura milanese, e riportata nelle pagine de Il Giorno. Nel mirino c’è il bando - da 728.438 euro - lanciato pochi giorni fa per la progettazione (e direzione lavori) del Nuovo Museo Diocesano nei Chiostri di Sant’Eustorgio, nel cuore del quartiere Ticinese. I firmatari hanno presentato un’istanza di autotutela, contestando una procedura che a loro avviso non rispetterebbe i principi di "concorrenza, imparzialità e non discriminazione", privilegiando uno studio in particolare, quello di Cino Zucchi (CZA).

"Opera Diocesana, nell’ambito della gestione del Museo Diocesano e, quindi, nell’esercizio dei propri diritti e delle proprie priorità, abbia deciso di intervenire per porre rimedio allo stato di degrado che, fin dai bombardamenti del 1943, compromette una porzione dell’area museale": la premessa dell’ente ecclesiastico, che ripercorre la cronistoria. "Attingendo esclusivamente ai propri fondi e, quindi, con un importante sforzo economico, e previa indizione di una gara privatistica a cui ha partecipato una terna di progettisti di indiscutibile fama e prestigio internazionale, Opera Diocesana ha dunque optato - del tutto legittimamente e in conformità con le proprie finalità dirette a preservare e valorizzare il patrimonio culturale - per il progetto dello Studio Cino Zucchi Architetti". Il finanziamento pubblico è arrivato successivamente, nell’ambito del Piano Strategico “Grandi Progetti Beni Culturali”. A quel punto "Opera Diocesana ha avviato le procedure dando corso alla gara e garantendo la più ampia partecipazione a tutti i professionisti che soddisfano i requisiti di legge", prosegue il committente sottolineando che "emerge in tutta evidenza come la procedura adottata non abbia leso il diritto di alcun professionista, né abbia violato i principi di concorrenza, trasparenza e imparzialità". L’architetto Cino Zucchi, interpellato da Il Giorno, ribadisce: "Nulla da aggiungere alla nota, che chiarisce bene come la procedura di assegnazione del progetto preliminare e definitivo a CZA - peraltro frutto di una consultazione tra più studi invitati - sia stata del tutto corretta e trasparente".