SIMONA BALLATORE
Cronaca

L’addio a Ernesto Pellegrini: "Uomo di cuore e concretezza: esempio dello spirito ambrosiano"

L’omaggio del mondo del lavoro e della politica all’imprenditore, sportivo e benefattore, morto a 84 anni. La Cgil: "Ha saputo coniugare impresa e solidarietà. Ci sprona a credere in un’economia più giusta".

Ernesto Pellegrini se n’è andato ieri mattina all’età di 84 anni

Ernesto Pellegrini se n’è andato ieri mattina all’età di 84 anni

La città e la Regione, il mondo del calcio (con il lutto al braccio dei nerazzurri e le parole di stima dei rossoneri), la politica - di tutti i colori - e il mondo del lavoro, con imprenditori, dipendenti e sindacati. Il ricordo di Ernesto Pellegrini, morto il giorno della finale di Champions, ha unito storici rivali, che hanno voluto esprimere la loro profonda riconoscenza. C’è Milano, che "ricorderà sempre con affetto Ernesto Pellegrini, imprenditore attento al sociale e presidente dell’Inter dei record di Trapattoni", scrive il sindaco Beppe Sala, abbracciando la sua famiglia. Il governatore lombardo Attilio Fontana saluta "un imprenditore lombardo capace e di successo. Mai sopra le righe".

"La morte di Ernesto Pellegrini lascia un grande vuoto nello sport, nell’imprenditoria, nel sociale": ribadisce l’eurodeputata di Forza Italia ed ex sindaca, Letizia Moratti, che perde "un amico" e "un uomo di cuore, impegnato nel sociale con la Fondazione Ernesto Pellegrini onlus e il ristorante solidale Ruben. Un uomo che ha saputo coniugare successo, generosità e amore per Milano".

"La sua vita è stata un esempio di come il successo imprenditoriale possa e debba tradursi in responsabilità sociale concreta", riconosce il segretario della Cgil di Milano Luca Stanzione: "Un uomo che ha saputo coniugare impresa e solidarietà. Pellegrini ha dimostrato che il privato sociale può essere motore di cambiamento, offrendo non solo assistenza, ma anche rispetto, accoglienza e opportunità di riscatto. La sua eredità ci sprona a credere in un’economia più giusta e solidale, dove l’impresa è al servizio della comunità". Per Alessandro Spada, presidente di Assolombarda, "è stato un esempio dello spirito ambrosiano, un imprenditore capace di unire visione e responsabilità sociale: con iniziative come il Ristorante Solidale Ruben, ha dimostrato che fare impresa può e deve anche significare prendersi cura degli altri". "Grande imprenditore, sportivo e benefattore – aggiunge il presidente della Camera di commercio e di Confcommercio Milano, Carlo Sangalli –. Milano perde una figura di primo piano che ha contribuito a farla crescere a livello economico, culturale e sociale".

"Ha sempre dimostrato attenzione verso tutti i suoi collaboratori, li considerava tutti così i suoi dipendenti, e verso chi era rimasto indietro. Ricordo, ad esempio, la sua mensa a un euro per i più bisognosi. Non ha mai dimenticato le sue radici né i suoi valori. E, lo dico da milanista, è stato anche un grande presidente dell’Inter purtroppo. Glielo dicevo sempre": così il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi, che si era confrontato con lui soprattutto "sui progetti per contrastare la povertà e sostenere le persone in maggiore difficoltà economica e sociale. Mi ha sempre colpito per la sua straordinaria sensibilità e per la capacità di unire ideali forti e concretezza". "Pellegrini sarà giustamente ricordato come un grande presidente dell’Inter, ma mi auguro che venga riconosciuto anche il suo prezioso e silenzioso impegno civile", l’auspicio di Pierfrancesco Majorino, capogruppo del Pd in Consiglio regionale della Lombardia, mentre il presidente della Triennale, Stefano Boeri, ricorda la collaborazione in corso, con un progetto per contrastare le disuguaglianze promosso da Triennale e Pellegrini: "Perdiamo con Ernesto Pellegrini un vero grande milanese, capace di incarnare al meglio lo spirito di questa pulsante città". Red.Mil.