MARIANNA VAZZANA
Cronaca

La maturità degli ucraini a Milano: "La guerra non cancellerà il futuro"

Alla scuola Lagrange accolti 166 ragazzi che hanno studiato a distanza per il diploma valido nel loro Paese

La maturità degli ucraini a Milano: "La guerra non cancellerà il futuro"

La maturità degli ucraini a Milano: "La guerra non cancellerà il futuro"

La telefonata alla mamma. Il passo veloce e l’animo leggero di chi può mettere via i libri e pensare all’estate anche se a scalfire la gioia c’è un pensiero amaro: quello di aver dovuto abbandonare la propria casa due anni fa a causa della guerra, che ancora continua. In un’aula dell’Istituto Lagrange di via Litta Modignani, zona Bovisasca, ieri sono iniziati gli esami di maturità per i ragazzi ucraini che a distanza possono ottenere il diploma valido nel loro Paese. Una possibilità che in Italia esiste dal 2022 grazie a un accordo con il ministro dell’Istruzione Ucraina. Il Lagrange accoglierà fino a giovedì 166 adolescenti, una quarantina al giorno, per le prove da svolgere per via telematica con una piattaforma apposita: gli studenti (quasi tutti sedicenni, perché in Ucraina la scuola superiore dura 3 anni) affrontano matematica, lingua ucraina, storia e una materia a scelta. In via Litta Modignani arrivano giovanissimi da tutto il nord Italia e anche dalla Svizzera. "Io mi sono trasferita da Odessa a Bologna con la mia famiglia, papà, mamma, fratello e sorella più grandi, due anni fa. All’inizio desideravo tornare a casa, ora invece sono indecisa perché in Italia mi trovo bene e sto frequentando il liceo delle Scienze applicate", racconta Svitlana. "Mi sono preparata da sola per l’esame e, come materia a scelta, ho optato per letteratura ucraina". È rimasta in contatto con i suoi amici di Odessa "ma ci sentiamo sempre meno e ho sempre più amici italiani". Della stessa citta è Bogdan Motrak, ieri accompagnato a scuola dalla madre e dalla sorella. "Viviamo a Berna dal 2022. Io vorrei restare in Svizzera e andare avanti negli studi per diventare informatico. Vedo il mio futuro qui".

Originari di Dnipro sono invece Nasha e Sasha R., fratello e sorella, che dopo l’invasione russa sono stati mandati dalla famiglia a Domodossola, da una zia. Finito l’esame, Nasha ha subito telefonato alla mamma lontana. Anche lui vorrebbe diventare informatico "però voglio tornare in Ucraina, la mia terra". La sorella ha scritto su un biglietto i punteggi ottenuti nelle prove: "Non so ancora il voto definitivo ma verrò promossa. Non smetterò di studiare: ho 16 anni e sto frequentando il liceo linguistico a Verbania". Sui banchi pure Dimitri Zakharenko, diciannovenne: "Ho scelto di rifare l’esame (in Ucraina è possibile) per migliorare il mio voto. Punto a studiare Economia in Ucraina. Intanto vivo a Piacenza, sto studiando elettrotecnica e lavoro in fabbrica come operaio. Vorrei creare un’attività tutta mia: la guerra non cancellerà il mio futuro". Ad accogliere i ragazzi, la professoressa del Lagrange Piercarla Gazzaniga Agradi insieme ai “senior instructor“, mediatori inviati dal ministero ucraino. "Cerchiamo di far sentire tutti i ragazzi a loro agio". Oggi si ricomincia, con il secondo gruppo.