STEFANO
Cronaca

La conversione del pignoramento immobiliare raramente è sostenibile

Pillitteri La conversione del pignoramento immobiliare raramente è sostenibile. Mi scrive una lettrice di Rho, nella provincia nord di Milano. La...

Pillitteri La conversione del pignoramento immobiliare raramente è sostenibile. Mi scrive una lettrice di Rho, nella provincia nord di Milano. La...

Pillitteri La conversione del pignoramento immobiliare raramente è sostenibile. Mi scrive una lettrice di Rho, nella provincia nord di Milano. La...

Pillitteri

La conversione del pignoramento immobiliare raramente è sostenibile. Mi scrive una lettrice di Rho, nella provincia nord di Milano. La signora mi spiega che ha in corso un pignoramento immobiliare. Ma è riuscita a reperire una provvista idonea a poter chiedere la “conversione”. La lettrice mi chiede se la sua è stata la scelta giusta. Premesso che “conversione” significa versare un sesto della cifra portata dall’atto di pignoramento per, poi, rientrare del debito in non più di 48 rate, la risposta è "no". Per il semplice motivo che è troppo alto il rischio che, alla lunga, l’importo delle rate si riveli insostenibile.

Nel caso di specie l’insoluto è di circa 250mila euro. Dunque la signora dovrebbe versarne “one shot” oltre 41.000. E poi avrebbe di fronte quattro anni in cui, ogni mese, dovrebbe versare oltre 5.000 euro. Ho seri dubbi che possa reggere un simile fardello considerato, poi, che la Signora ha altre esposizioni debitorie. Il mio consiglio è quello di cercare un accordo con la banca. Rientrare, con la provvista disponibile, delle solo rate arretrate e ricominciare a pagare quelle correnti ripristinando il piano di ammortamento. In questo modo potrebbe esperire una procedura di “ristrutturazione del debito del consumatore” per tutte le esposizioni in corso.

La “condicio sine qua non” è, infatti, quella di essere in regola con il pagamento del mutuo per “lasciarlo fuori” dagli altri debiti oggetto di ristrutturazione. Di sicuro la rata del mutuo sommata a quella relativa a questi ultimi sarà di gran lunga inferiore agli oltre 5.000 euro della conversione. E, dunque, potrebbe risultare sostenibile per tutta la durata del piano. L’immobile sarebbe salvo. E la signora sarebbe libera anche dagli altri debiti.

Se ha quesiti e dubbi da sottoporre all’avvocato scrivi alla mail avvocatorispondi@gmail.com