
Istituto Schiaparelli alle prese con un film
Milano, 11 gennaio 2018 - Si sono posti un obiettivo: raccontare «il mondo in una scuola», una scuola come molte di milano, multietnica, dove quasi il 60% degli iscritti è di origine straniera. A lanciare la sfida agli studenti dell’istituto commerciale Schiaparelli Gramsci sono stati la professoressa di Economia aziendale, Mariangela Di Candio, e il professore di matematica Francesco Mirarchi. I ragazzi non solo hanno risposto all’invito: hanno cantato in coro una loro canzone, “Ohé”, e sono stati protagonisti del videoclip. Sono stati ingaggiati un regista – Nicola Civarelli –, la scenografa Virginia Campagna e un coreografo, Serantes Cristal, finanziandosi attraverso la piattaforma di crowdfunding.
Al loro fianco anche un ex studente, l’alunno Raffaele Bordoni, che frequentava quelle aule nel lontano 1957. Mezzo secolo dopo è tornato con i compagni di leva, ha tenuto una lezione di finanza nella sua ex 5B e non ha esitato a sostenere il progetto della sua «scuola del mondo». Ci sarà anche lui giovedì alle 17, quando verrà proiettato in anteprima il «film» con la storia dello Schiaparelli e con “Ohé”, che parla di «Fraternité, egalité e liberté ora e sempre»: la canzone è stata interpretata e “recitata” dagli studenti, messa in musica da Claudio Procopio e scritta da Francesco Mirarchi, docente di matematica per professione, ma paroliere per passione.
«Il multiculturalismo non è un limite bensì una ricchezza, lo dimostriamo con i fatti e con l’arte a scuola», sottolinea la professoressa Di Candio. “Ohé” è stata interpretata da un coro di 44 studenti guidati da Claudia Costa, maestra dell’associazione milanese Cantosospeso. Alle note si sono aggiunte poi i sapori, ben 27, ancora una volta provenienti da tutto il mondo, raccolti in video-ricette cucinate dagli stessi ragazzi, in particolare da una classe dove il 75% degli studenti ha origini straniere. Il set è stato itinerante: ciascuno ha aperto le porte di casa e messo a disposizione la cucina, raccontando i procedimenti al regista Emanuele Cristaldi e all’operatore Andrea Caiazzo che si è occupato anche del montaggio. Ultimo tassello un murale sempre a tema: «Il mondo in una scuola». Dopo mesi di lavoro e la raccolta fondi - 5.510 la cifra raggiunta sulla piattaforma Eppela più il patrocinio della Fondazione Cariplo - gli studenti dello Schiaparelli si sono occupati della comunicazione e dell’organizzazione dell’evento clou, invitando protagonisti e alleati. Fra loro anche il regista Adil Azzab che dal Marocco è arrivato a Milano e ha scoperto la città dell’accoglienza, dove ha potuto realizzare il suo sogno firmando anche il film autobiografico “Il mio nome è Adil”.
«Abbiamo unito spirito di ospitalità, musica, sapori con l’immagine di quello che intendiamo per accoglienza – sottolinea la professoressa Di Candio – da anni a scuola promuoviamo progetti di arte cinematografica. Il mondo di oggi deve necessariamente esprimersi attraverso l’immagine ed è importante che, attraverso la scuola, i giovani siano educati all’immagine osservando il rigore della legalità e la libertà dell’arte». Senza limiti. «Quando si crede in qualcosa, la sua realizzazione non può avere ostacoli: lingua, origini, culture, idee, capitali a disposizione – conclude la professoressa –. Questa è anche una realizzazione imprenditoriale: un rischio continuo ma anche una sfida». L’obiettivo è superare ancora una volta i confini, anche facendo rete con altre scuole multiculturali a partire dal Ciresola, dal Bacone e dal Galvani.