MONICA VALERIA AUTUNNO
Cronaca

Inzago, il ricordo di Dodò. Ucciso dalla ’ndrangheta durante una strage: "C’è lui nei vostri sorrisi"

I genitori dell’undicenne nelle scuole: "Era un bambino straordinario"

I genitori dell’undicenne nelle scuole: "Era un bambino straordinario"

I genitori dell’undicenne nelle scuole: "Era un bambino straordinario"

"Dodò un angelo cui strapparono le ali. Ma oggi siamo qui, con voi: e con il vostro sorriso lo terrete, per sempre, in vita". Una mattina in Martesana per Francesca Anastasio e Giovanni Gabriele, genitori del piccolo Domenico "Dodò" Gabriele, vittima "per sbaglio" di una strage di ‘ndrangheta a Crotone il 25 giugno 2009, a soli 11 anni. Quel giorno giocava in un campo da calcetto di periferia quando i giovanissimi killer, che oggi scontano l’ergastolo, irruppero con un fucile a pompa.

L’obiettivo era un boss locale emergente. Il piccolo, colpito, morì in ospedale il 20 settembre. Doppio appuntamento, ieri, per i genitori. Prima a Inzago, alla scuola media JF Kennedy, poi alla media Einstein di Bellinzago Lombardo. Sotto l’egida, naturalmente, della Rete Antimafie Martesana, e con il coordinamento di Samuele Motta, che per la rete si occupa di attività didattica e testimonianze nelle scuole. A Inzago l’incontro, preparato in aula con le insegnanti, ha coinvolto le terze, i più grandicelli. Il racconto di Francesca e Giovanni, e poi microfono aperto. "Cosa pensate di chi ha ucciso vostro figlio"? "Preferisco raccontarvi - così papà Giovanni - cosa ho provato quando li vidi, dietro le sbarre, in tribunale. Uno sorrideva. Ho provato pietà. Perchè la mafia è innanzitutto ignoranza".

Il ricordo di Dodò: "Era un bambino straordinario. Aveva sogni, passioni e desideri". Ma non c’è morte se c’è memoria. Ed è Dodò che parla, per voce del padre, alla fine di ogni incontro: "Giocavo a calcio quel giorno, mi spararono. Ma io sono vivo. Sono vivo per chi chiede giustizia; sono vivo per le forze dell’ordine che hanno lavorato notte e giorno per me. Per voi studenti e insegnanti, che oggi avete voluto ascoltare la mia storia. Sarò sempre qui".

A Samuele Motta il compito di illustrare ai giovani studenti le attività della Rete Antimafie e di Libera, di parlare di beni confiscati, delle tante possibilità anche per giovani e giovanissimi di avvicinarsi ad attività in favore della legalità. La morte di Dodò una tragedia, "ma abbiamo - i genitori - tante persone accanto. E sebbene possa sembrare assurdo dirlo, anche una fortuna: siamo fra quelli che almeno hanno avuto verità".