LAURA LANA
Cronaca

"La buona convivenza si basa sulla generosità sociale"

Un autentico canto di amore e di impegno per la città quello che don Leone Nuzzolese ha celebrato in occasione...

Festa di San Giovanni Battista, la chiesa di Sesto in cui si è celebrata la tradizionale ricorrenza del santo patrono

Festa di San Giovanni Battista, la chiesa di Sesto in cui si è celebrata la tradizionale ricorrenza del santo patrono

Un autentico canto di amore e di impegno per la città quello che don Leone Nuzzolese ha celebrato in occasione della messa di San Giovanni Battista, patrono della città. Dal richiamo a due concittadini di eccellenza, Giovanni Bianchi e monsignor Luigi Olgiati, esponenti della meglio "sestesità", al richiamo alla fratellanza e all’accoglienza della diversità, fuori dalla scacchiera dell’ideologia e nel segno della collaborazione. "Una città sa pure pensare, è autorizzata, anzi è spinta a pensare. Ed è un gesto corale. Sinodale, persino. Non riduciamoci a pensare nel chiuso dei nostri gruppi e nascosti nelle ristrettezze dei più particolari interessi di bottega, ma nell’agorà spaziosa e visibile del bene comune e di una visione piena dell’uomo e dei suoi valori. Pensiamo insieme, anche se è più faticoso e qualche volta ci da’ l’impressione di non raggiungere subito gli obiettivi sperati.

La prima forma della carità è la politica, così ci insegnava Papa Paolo VI". Una "generosità sociale" per costruire "una bella convivenza, un vivere civile che fa luce a tutti". Un’omelia durante San Giovanni che è l’ultima per don Leone, che si sta preparando a lasciare Sesto, dopo esserne stato anche il Decano, per un nuovo incarico pastorale. "Una città deve imparare a vedere, come pure ad ascoltare, le differenti presenze", perché "ben vivere è un compito e una responsabilità che riguarda tutti". Una città deve anche poter sperare. "Se una città non allena i suoi alla generosità, si riempie di pericolosi tornaconti". "Il prevosto di storica memoria, don Olgiati, richiamava incessantemente a una sestesità di cui si sentiva a un tempo testimone e padre nobile. Di certo i tempi sono mutati, come pure le caratteristiche di questa città. Resta però vero che, senza un’anima, la città non esprime tutto quello che può e deve". La.La.