In via San Vittore fra macaron, libri, ottima poesia e...la Basilica

Festa in libreria per l'acquisizione da parte di Neri Pozza. Incontri tra libri, personaggi e deliziosi dolcetti. Una folla di partecipanti all'incontro e una sorpresa per il gestore della libreria.

Cucchi

Nella bella via San Vittore, il passeggio, di questi tempi, non è propriamente agevole. Lavori del métro e scavi in corso fanno purtroppo un po’ d’ostacolo. Ma con pazienza ci si può muovere, nel suo primo tratto, da una parte all’altra e pur con la barriera dei lavori, attraverso la varia offerta dei suoi molti negozi distinti, tra vestiti e roba da mangiare. Ma questa volta ho una meta ben precisa, e in fin dei conti per me piuttosto abituale. Mi dirigo infatti alla raffinata libreria "Il Trittico", dove - è un sabato verso sera - hanno programmato una bella festa, ideata per l’acquisizione di questo spazio culturale da parte dell’editore Neri Pozza, che ha ora come direttore editoriale Giovanni Francesio. E ovviamente mi auguro che la cosa sia occasione di ulteriore spinta e successo per Pietro, l’ottimo gestore della libreria. Tra l’altro, lì accanto, tra i vari negozi della via San Vittore, c’è anche la "Maison Caffet" dove posso munirmi, prima ancora di andare al Trittico, di deliziosi, raffinati dolcetti, come i francesi macaron...

La festa in libreria è comunque un’ottima occasione di incontri - erano i giorni di Bookcity - e dunque io ne approfitto per aggirarmi tra libri e vari personaggi: un po’ ne conosco e altri mi vengono presentati. Si chiacchiera pacifici e rilassati e incontro, per esempio, l’ottima poetessa Annalisa Manstretta, i cui versi usciranno giusto il 28 di questo mese in un libro Einaudi comprendente cinque nuovi autori di qualità. E con lei arriva il marito, docente universitario di inglese e a sua volta noto poeta, e cioè Edoardo Zuccato. Ma vedo poi sopraggiunge, a grappoli, una vera e propria folla di partecipanti all’incontro, e trattandosi di una libreria non posso che esserne molto compiaciuto, e in fondo anche un po’ sorpreso. Così mi congratulo con Pietro, acquisto un paio di libri, prima di uscire e dare un nuovo, ennesimo sguardo, alla basilica di Sant’Ambrogio lì a due passi.

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