Milano – La connessione insostituibile tra chi soffre e chi si dedica a guarire: la vocazione medica di migliaia di giovani si è misurata ieri con i test d’ammissione alla facoltà di Medicina e Chirurgia che si sono svolti all’università Bicocca e alla Statale. Per la prima 1.135 candidati presenti, 2.219 quelli iscritti invece alla seconda. In entrambi i casi la percentuale femminile è stata decisamente alta. Tra i candidati, solo coloro che frequentano l’ultimo anno delle scuole superiori o che hanno già ottenuto il diploma.
Fuori dalla Bicocca al termine della prova alcuni ragazzi scelgono di raccontarsi. Il primo è Christian Simonetti, proveniente da un percorso di Biotecnologie sanitarie, che da sempre sente la propensione naturale verso la medicina. Facendo una panoramica sull’esame, afferma che "la sezione più complessa è stata sicuramente chimica. In generale sono tranquillo, c’è tempo prima della graduatoria. Approfitterò anche della possibilità concessa a luglio". Tra le novità di quest’anno c’è infatti l’opportunità della doppia data: le aspiranti matricole di medicina potranno affrontare una prova anche a luglio per tentare di piazzarsi meglio in graduatoria. Tommaso Confalonieri, che aveva già provato il test, ha trovato la prova di ieri "meno difficile rispetto agli scorsi anni. Ho da sempre un interesse verso il corpo umano - racconta - al punto da vedere medicina e chirurgia come unica reale possibilità. Ho tentato anche il test di biologia, nel caso in cui non rientrassi nella graduatoria, così da poter frequentare Medicina e chirurgia l’anno prossimo, avendo le due facoltà alcuni esami in comune".
Matteo Curti, confessa senza filtri di sentirsi libero e leggero dopo la prova: "Era la prima volta che tentavo il test e anche per me la sezione di chimica è stata la più complessa". Tra i piani alternativi - dice - "c’è la facoltà di scienze motorie". Infine, una voce femminile, quella di Giulia Lattarulo, la cui ansia - spiega - non ha avuto la meglio poiché aveva consultato la banca dati online dei possibili questiti. "La mia prima scelta è Odontoiatria e Protesi dentaria, in alternativa ho già superato il test di Igiene dentale". Il Covid, che ha piegato la sanità non solo italiana, mettendo a dura prova medici e infermieri, non sembra quindi aver scoraggiato i ragazzi, desiderosi di mettersi in gioco e capaci di faticare sui libri per prepararsi al test, nonostante la concomitanza con la maturità. È un’aria felice quella che si respirava all’uscita delle due università, dove migliaia di studenti hanno potuto tirare un sospiro di sollievo dopo aver svolto quello che, forse, è uno dei test più importanti per loro futuro.