MANUELA MARZIANI
Cronaca

La selezione degli aspiranti medici. Un sogno racchiuso in 60 quesiti. E chi non passa andrà all’estero

I partecipanti al test di ammissione all’Università hanno pronto un piano B: altre facoltà o lasciare l’Italia

Sogni, speranze, aspettative racchiusi in 60 quesiti ai quali bisognava rispondere in 100 minuti. Si è svolto ieri in tutte le sedi il test per essere ammessi alla facoltà di medicina. Gli iscritti alle prove sono stati 67.260 a caccia di uno tra i 20.867 posti disponibili contro i 18.331 dell’anno scorso. A Pavia sono 388 i posti per medicina e chirurgia in lingua italiana, 2 quelli riservati ai cittadini extra Ue, 20 le possibilità di accedere a odontoiatria e una per chi non è europeo. "Se si studia, si fanno molte simulazioni mescolate a un po’ di teoria, il test è fattibile – ha detto all’uscita dalla prova Giacomo Fumagalli di Robbio –. Spero sia andata bene, se così non fosse, continuerei a frequentare la facoltà che sto già facendo". Sogna di indossare un camice bianco Sofia Tebaldi di Mantova, che per prepararsi al test, ha frequentato un corso: "Poi ho integrato studiando da sola – ha sottolineato –, così il test mi è sembrato fattibile. Soltanto nelle comprensioni del testo ero in dubbio tra due risposte".

Oltre alla prova di ieri ci sarà un altro test, sempre in presenza e in formato cartaceo, il 30 luglio. Nel 2025 poi la prova dovrebbe essere abolita. "Non sono d’accordo - ha puntualizzato Sofia Tebaldi - sarà ancora più complicato, se verrà adottato il modello francese secondo il quale devi superare tutti gli esami del primo semestre e poi affrontare un test di sbarramento". Fuori dalla sede d’esame, i genitori dei candidati forse più in ansia dei ragazzi stessi: "Se non supera il test, mia figlia si trasferirà all’estero a studiare. Ha la medicina nel sangue, ha pure salvato una persona con le misure di primo soccorso viste in tv".

"Pensavo fosse più difficile - ha detto Elisa Gelmini di Cremona -, a causa dell’eccessiva ansia, avevo ingigantito la prova. Spero proprio di riuscire a superare l’esame, sogno di fare il medico da quando sono all’asilo, è la mia passione". Nata a Brescia, da mamma pugliese e papà cremonese e residente a Cremona, Giulia Ghidini ha trovato complessi soprattutto i quesiti di matematica: "Quest’anno le domande erano state caricate in una banca dati e sono stati estratti alcuni tra quei quesiti. Per questo il test era più semplice dell’anno scorso. Mi sono appassionata alla medicina guardando Grey’s anatomy, ma se non dovessi superare il concorso, continuerei a frequentare farmacia a Genova". Domande caricate nel database, tecniche mnemoniche imparate su youtube e tanto studio: i candidati hanno provato diverse strategie per riuscire a coronare il loro sogno. Presto sapranno se ce l’hanno fatta.