REDAZIONE MILANO

Impianto Biogas, ricorso bocciato Legambiente e comitati non mollano

La battaglia degli ecologisti prosegue: raccolta fondi per sostenere le spese legali

Si va in Consiglio di Stato. Dopo la bocciatura del ricorso contro l’impianto di biogas a Masate, Legambiente e i comitati contrari all’insediamento di Energa non si fermano e scelgono di proseguire la causa. Il plenum, la riunione degli ecologisti, ha deciso di proseguire ed è già cominciata la raccolta fondi per pagare le spese legali. "Non poteva finire così", dice Giuseppe Moretti, responsabile degli attivisti della Martesana. Il paradosso per lui è che la pronuncia di primo grado stabilisce che "non avremmo dimostrato che le linee in arrivo cancellerebbero l’ultimo corridoio ecologico rimasto in quest’area, ma siamo in pieno parco Parco Agricolo Nord Est. Rilievi che sottoporremmo di nuovo ai giudici amministrativi. I nostri avvocati sono già al lavoro". Dopo cinque anni di riunioni, manifestazioni e carte bollate i verdi non hanno intenzione di fermarsi: "Il problema non è l’impianto in sé, siamo d’accordo che iniziative che vanno nella direzione delle rinnovabili debbano avere una corsia preferenziale - sottolinea Moretti - ma la posizione è il fattore determinante: in questo caso è troppo vicino alle case. È così che uno strumento utile di economia circolare si trasforma in un incubo per le comunità costrette a conviverci: rumori e smog finiscono per annullare gli effetti benefici che l’idea avrebbe".

Stesso ragionamento che portò alla contestazione del trituratore di Cernusco (autorizzato da Città Metropolitana): condivisibile, ma in un altro punto. Legambiente sul biogas ha sempre lasciato aperto uno spiraglio: "Siamo pronti a sederci al tavolo del Cem, il gestore rifiuti è il solo ad avere la forza di mettere le parti a confronto per arrivare a una soluzione condivisa, più rispettosa dell’ambiente e del territorio. Lo ripetiamo dall’inizio". Finora, però, l’invito non è stato raccolto.

Bar.Cal.