
La storia di Gayan Hembadura, arrivato a Milano dallo Sri Lanka. "Qui ho imparato la tecnica, che è un’arte". I clienti si presentano per la pausa pranzo o portano a casa i vassoi per le cene. Domani la degustazione.
È arrivato a Milano dallo Sri Lanka 15 anni fa e ancora non sapeva che piazza Wagner sarebbe diventata la sua seconda casa, il posto di lavoro che non avrebbe più lasciato. Nel mercato comunale coperto nato nel 1929, il più antico della città, il trentanovenne Gayan Hembadura ha imparato “l’arte del sushi“: "Sono partito come lavapiatti e oggi sono titolare", dice orgoglioso. Il suo locale, che si trova tra le postazioni della struttura, si chiama “Kiosko – Sushi and more“ ("ha mantenuto lo stesso nome dopo i passaggi di testimone tra diversi titolari) ed è un punto di riferimento sia a pranzo e sia a cena. "I clienti – spiega – vengono qui per un pasto veloce oppure per acquistare da asporto, soprattutto se hanno ospiti a casa e desiderano organizzare una “serata sushi“. Tra i prodotti più richiesti c’è infatti il plateaux royal", ovvero un vassoio gigante con 50 o 70 pezzi misti di sushi e sashimi per accontentare tutti i palati. "Ma vanno tanto anche le box con i “misti“, con nighiri, maki e non solo. La gente si aspetta altissima qualità, qui a Wagner, ed è quello che trova: uso pesce freschissimo che mi viene fornito tutti i giorni e nei miei piatti metto tutta la mia esperienza e passione. Non è semplice, preparare il sushi, e io lo faccio da 15 anni". Mostra una bacheca con appese le foto di clienti storici, "questo bambino ora è un ragazzo. Ha mangiato il sushi per la prima volta da me". Chi desidera consumare sul posto, magari per una pausa pranzo veloce, può sistemarsi al tavolino di fianco oppure sedersi nella saletta a disposizione di tutti in un’ala del mercato comunale coperto. "Il pienone – dice – c’è soprattutto di sera: le persone passano di qui e prendono il sushi da portare a casa. Non necessariamente per un’occasione speciale, anche per cenare da soli o con la famiglia". A proposito di famiglia, Gayan ha una moglie e un figlio di 8 anni. Lei lo affianca quando può nel lavoro, e anche il bimbo ogni tanto spunta al bancone. "Lui si diverte molto a venire al mercato, per lui è un gioco, gli piace osservarmi. Un giorno, poi, si è messo a mostrare il volantino del menù a delle persone che si erano fermate qui davanti al bancone". Insomma, d’istinto si era messo a fare pubblicità al papà. "A chi ancora non ci conosce – conclude Gayan – dico che siamo aperti dal martedì al sabato dalle 9 alle 19.30". Ci sarà anche l’opportunità di assaggiare i piatti, domani, sabato 20: appuntamento alle 11 per la degustazione.