
Il Sistema e l’affare del Superbonus: "Così possiamo pulire i nostri soldi"
I servizi di sanificazione in epoca Covid. Le forniture di guanti e mascherine. Una piattaforma di e-commerce con base a Gran Canaria. L’Idra a tre teste camorra-mafia-’ndrangheta, vivisezionata dall’indagine di Dda e Nucleo investigativo dei carabinieri, cercava di allungare i tentacoli ovunque. Nella lista non potevano mancare le prospettive di sviluppo garantite dal Decreto Rilancio, che nel luglio 2020 ha introdotto il cosiddetto "Superbonus" per ristrutturazioni ed efficientamento energetico degli edifici.
Dagli atti dell’inchiesta emerge che, a poche settimane dal varo della legge, alcuni dei componenti del presunto gruppo criminale iniziano a studiare un piano per investire le risorse "del sodalizio" nel "progetto unitario del 110%". "Acquisteremo tutte le cose che ci va a costare, asse non asse... costruiremo tutto... sempre dove con i proventi di Milano, Milano... con i proventi di Roma, Roma... con i proventi di Calabria, Calabria... con i proventi di Sicilia, Sicilia... certo così noi sul territorio non abbiamo discordanze", ragiona intercettato Gioacchino Amico, ritenuto un esponente del clan Senese. Stando a quanto emerge, è proprio lui, con l’avallo decisivo di Stefano e Giuseppe Fidanzati e di Antonino Galioto, a investire denaro per acquistare due srl con base a Busto Garolfo, rinominate Seven Space e Green Construction. L’intera operazione viene affidata al sessantunenne palermitano Pietro Mannino, alias Architetto. "I guadagni preventivati dagli indagati – si legge nella richiesta di misura cautelare firmata dal pm Alessandra Cerreti e respinta quasi in toto dal gip Tommaso Perna – sarebbero dovuti provenire dalla cessione del credito d’imposta (di importo pari alla detrazione, derivante dalla progettazione e dalla redazione del computo metrico estimativo realizzate dalle società di Mannino) che il singolo condominioproprietario di abitazione avrebbe dovuto fare" in favore di una rete di imprese "individuata dai sodali come “ente finanziatore”". L’operazione corre su un doppio binario: macinare ricavi dagli interventi edilizi e riciclare il denaro sporco.
"Tu Gioacchino hai la responsabilità dei soldi. Tu architetto hai la responsabilità di poter farli pulire... con la nuova legge", chiarisce Massimo Rosi, il presunto rifondatore della locale di Legnano-Lonate Pozzolo che a un certo punto verrà estromesso. Per l’Antimafia, il patto sul Superbonus non è che l’ennesima dimostrazione del vincolo associativo tra i membri del Sistema: "Qua siamo tutti e tre... siamo tutti insieme... siamo tutti una cosa". Tuttavia, i primi mesi mostrano evidenti crepe nell’organizzazione, anche perché Mannino dimostra di aver sottovalutato la complessità delle procedure. Qualcuno comincia a mettere in dubbio la "caratura criminale" dell’Architetto, tanto che dovrà intervenire Amico elencando le presunte pesanti parentele: "È Gambino... It’s America... qua sono arrivati gli intoccabili", con rifermento alla potentissima famiglia mafiosa di New York. La situazione, però, non si sblocca. E le perplessità aumentano: Mannino continua a dare scadenze che puntualmente non rispetta. Amico è sempre più irrequieto e pensa di sfilarsi, chiedendo indietro i quattrini investiti (181mila euro consegnati tra giugno 2020 e aprile 2021). "Sono bei progetti, ma stavolta mi sono accappottato davvero, stavolta rischio di accappottare davvero".
Il 13 maggio 2021 va in scena la rottura definitiva. Qualcuno pensa pure a una vendetta nei confronti dell’Architetto, ma alla fine tutto rientra. Le intercettazioni si fermano il 26 maggio, ma l’analisi delle fatture emesse e ricevute dalle società controllate da Mannino fa emergere che la Green Construction ha poi effettivamente "avviato lavori di efficientamento energetico con la formula del Superbonus 110% presso cinque condomini di Limbiate". Importo totale: 1,9 milioni di euro. I fornitori? La Servizi Integrati legata ad Amico e un’azienda di fatto gestita da un reggino pregiudicato per associazione mafiosa, abuso edilizio e bancarotta fraudolenta.