Il rapinatore trasformista di 65 anni torna a processo

La "banda dei trasformisti" torna alla ribalta a Milano: rapine in uffici postali con divise camuffate. Imputato Antonio Cavorsi, già coinvolto in altri colpi simili. Indagini coordinate dalla Procura di Milano.

Il rapinatore trasformista di 65 anni torna a processo

Lo scorso anno alla banda erano stati attribuiti 7 colpi Si camuffavano da corrieri o vigili urbani

La “banda dei trasformisti“ torna alla ribalta. Indossando divise simili a quelle della polizia locale, la mattina del 4 febbraio 2021 due malviventi avevano rapinato l’ufficio postale di Carimate: bottino 53mila euro, dopo aver minacciato il direttore e un’impiegata per quindici minuti, il tempo che si aprisse la cassaforte. Una rapina di cui è stato ora imputato Antonio Cavorsi detto Catamarano, 65 anni di Milano, che quel giorno avrebbe agito assieme ad altri complici. A lui erano già arrivati i carabinieri di Milano, che gli hanno attribuito anche altri colpi simili. A febbraio dello scorso anno, infatti, Catamarano era stato incastrato insieme al pluripregiudicato quarantatreenne Carlo Testa alias “Testone”, al ”Principe”, all’anagrafe Carlo Dimundo, cinquantaseienne nativo della barese Triggiano, e a Vincenzo “Vinci” Corsaro, milanese di 47 anni. Tutti e quattro ritenuti responsabili dagli inquirenti di sette colpi negli uffici postali (cinque raid a segno, due andati a monte) tra hinterland, Brianza, Comasco e Pavese in poco più di un anno. Trasformisti, perché si sono camuffati in vari modi nei colpi andati in scena tra il 4 novembre 2020 e il 7 dicembre 2021: in alcune occasioni hanno indossato giubbotti catarifrangenti tipo quelli delle Poste, mentre altre volte hanno usato le maglie da lavoro dei corrieri Tnt; in un caso si sono presentati con la divisa della polizia locale. Stratagemmi che non hanno fuorviato i carabinieri del Nucleo investigativo di via Moscova, che hanno indagato per mesi sul gruppo criminale sotto il coordinamento dei pm Francesca Crupi e Isabella Samek Lodovici.

Ora, sotto la lente è finito il bitz di Carimate del 4 febbraio 2021: i rapinatori avevano agito in coppia, armati di pistola, alle 8 del mattino, e all’esterno li attendeva un’auto con cui erano fuggiti. La successiva rapina era avvenuta a Ozzero, nel Milanese, il 29 settembre, stesse modalità e 36mila euro di bottino, con gli ostaggi trattenuti una quindicina di minuti. Un colpo che aveva fatto partire le indagini coordinate dalla Procura di Milano, salvo poi emergere che a Cavorsi doveva essere attribuita anche la rapina di Carimate, con l’invio del fascicolo a Como. Le imputazioni si sono ulteriormente arricchite di tre tentativi, commessi a distanza di pochi giorni a Carugo. Ora le indagini sono state chiuse, e il fascicolo inviato a Como.

Red.Mi.