GIULIA BONEZZI e MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Il primo anniversario del 7 ottobre: a Milano nessun pro Palestina in piazza ma la tensione in città resta alta

Largo Cairoli blindato, ma il presidio del sabato salta. L’annuncio da Roma: "Delegazione bloccata a Rieti". Nahum: ormai esaltano l’eccidio. Controlli intensificati, lunedì il ricordo di vittime e rapiti in Sinagoga.

Largo Cairoli sorvegliato dalle forze dell’ordine, ma il presidio è saltato

Largo Cairoli sorvegliato dalle forze dell’ordine, ma il presidio è saltato

Alle quattro e mezza del pomeriggio, mentre a Roma il presidio non autorizzato pro Pal si è trasformato nel corteo che entro breve degenerà in guerriglia contro le forze dell’ordine e cariche con gli idranti a sostituire la pioggia che bagna la capitale, in largo Cairoli a Milano è spuntato il sole. E le sole bandiere in vista sono quelle delle guide che trascinano nugoli di turisti avanti e indietro tra il monumento di Garibaldi a cavallo e la fontana del Castello, circondata da gente che si fotografa con la torre del Filarete; l’unico serio pericolo è rappresentato dai monopattinisti che sfrecciano silenziosi tra la folla.

Di manifestanti pro Palestina non c’è nemmeno l’ombra, ma la piazza è presidiata ai quattro cantoni da camionette della PS e dei carabinieri e la polizia è presente in forze, soprattutto in borghese. Perché qui, già da un’ora e mezza, avrebbe dovuto tenersi il consueto presidio pro Palestina del sabato. Le associazioni che lo organizzano avrebbero voluto, in realtà, fare la manifestazione in un altro giorno e in un altro luogo, ma dopo un’interlocuzione con la Questura avevano optato per le 15 di ieri in largo Cairoli. Alla fine, tuttavia, nessun manifestante si è presentato, e più che di un flop s’è trattato di una diserzione in massa da un appuntamento del resto non pubblicizzato sui social. Era già trapelato che il grosso degli irriducibili dei sabati pro Palestina, molto assottigliati negli ultimi mesi rispetto alle migliaia dell’autunno scorso, fosse diretto Roma.

"La delegazione proveniente da Milano è stata fermata a Rieti e sette compagni sono stati raggiunti dal foglio di via. Chiediamo la loro immediata liberazione", hanno dichiarato ieri gli organizzatori della manifestazione romana, che era stata vietata dal questore della capitale – divieto poi avallato dal Tar al quale i pro Pal avevano fatto ricorso – perché "con preavvisi che in maniera più o meno allusiva tendevano a celebrare la data del 7 ottobre come l’esaltazione di un eccidio non era possibile lasciar fare", ha chiarito il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Un esempio l’ha portato ieri il consigliere comunale Daniele Nahum, postando sui social lo screenshot di una storia del profilo dei Giovani palestinesi d’Italia che recita: "Viva la resistenza, viva il 7 ottobre, Intifada fino alla vittoria", e aggiungendo che dal palco di Roma "più di un intervenuto ha dichiarato che la strage terroristica del 7 ottobre scorso era un’azione legittima. La stessa tesi sostenuta dall’ayatollah iraniano Khamenei".

Così, alla vigilia dell’anniversario dell’incursione di Hamas con assassinii di massa, stupri e rapimenti di civili isrealiani che ha innescato la guerra in corso in Medioriente, la tensione resta alta non solo a Roma ma in tutte le città italiane. Milano non fa eccezione, e la Questura ha alzato il livello dei controlli in vista di un triste compleanno che la comunità ebraica milanese ricorderà lunedì in Sinagoga con un evento dal titolo: "Un anno dal pogrom - Il dramma dei rapiti e la nuova ondata di antisemitismo".