STEFANO DATI
Cronaca

Cassano d’Adda, castagne marce al banchetto degli Alpini: cittadini infuriati e festa chiusa in anticipo

Rovinato il tradizionale appuntamento di fine ottobre in piazza Garibaldi: quasi metà dei frutti in vendita sono finiti al macero

Cassano d'Adda, castagnata di fine ottobre

Cassano d’Adda (Milano)  – Alpini vittime di un pacco sulle castagne acquistate per buone, ma in realtà marce all’interno. Sabato e domenica in piazza Garibaldi c’è stata la tradizionale Castagnata di fine ottobre, arrivata all’edizione numero 41, organizzata dagli Alpini di Cassano d’Adda durante la quale vengono venduti i frutti di stagione.

Molti dei cittadini, che per l’occasione hanno acquistato le castagne, però, una volta arrivati a casa e cucinate, si sono accorti che erano tutte marce. La bufala delle castagne pare sia da attribuire a un negozio della grande distribuzione che ha messo in vendita il frutto, un tempo chiamato il pane dei poveri, risultato immangiabile, costringendo così gli inconsapevoli alpini cassanesi a inviare al macero ben 3 dei 7 quintali di castagne acquistate.

"Chiediamo scusa ai cittadini – fa sapere Roberto Semini, capogruppo alpini di Cassano d’Adda – Le loro lamentele sono giustificate. Le castagne marce all’interno è un disagio del quale siamo vittime alla pari di chi le ha acquistate. Siamo dispiaciuti per quanto accaduto".

Il disagio ha portato anche alla chiusura anticipata dell’evento a causa della mancanza di prodotto da vendere. Una decisione obbligata che pesa inevitabilmente sulle cifre raccolte che vengono poi destinate a interventi di restauro dei monumenti o a sostegno di progetti legati al sociale. Nell’amarezza generale per quanto successo, l’auspicio delle penne nere e dei cittadini è che il punto vendita della grande distribuzione, che ha generato il disagio, provveda in qualche modo al danno causato agli alpini impegnati nella raccolta fondi destinati al bene comune.