
MILANO
"Questa guerra è illegittima e senza giustificazione, ma non penso che la strategia sia tagliare i contatti con la Russia, anzi, dobbiamo sostenere i russi che resistono". James Bradburne, direttore delle Pinacoteca di Brera e della biblioteca Braidense interviene a gamba tesa nella discussione che sta infiammando da giorni il mondo delle cultura, a partire dal caso Scala e Gergiev. Pronto, intanto, ad accogliere la bibliotecaria in fuga da Kiev. "I russi non sono nostri nemici, il nostro nemico è Putin", insiste Bradburne, in relazione alla scelta di varie istituzioni culturali italiane di escludere la Russia da concerti ed esposizoni internazionali. "Non permetterei a nessuno di promuovere una politica di aggressione, ma dobbiamo ricordare che vari direttori di teatri russi hanno dato le loro dimissioni". Quindi, "se vogliamo lavorare con qualcuno dobbiamo chiedere la sua posizione, ma non possiamo punire un intero popolo". Bradburne conosce bene la Russia, ha una moglie russa e parenti anche in Ucraina. "Ciascun istituto può mostrare il suo sostegno come crede e non giudico le altrui posizioni, ma penso che ognuno nelle sue scelte debba utilizzare una bussola morale fissa basata sui diritti umani e le leggi internazionali". E soprattutto, conclude pensando "ai bimbi ucraini che crescono con l’idea di uccidere il nemico", "abbiamo lottato tanto contro l’odio, non dobbiamo mollare, la resistenza armata vanno bene, l’odio no".
Per questo, ha aggiunto Bradburne, presentando l’iniziativa sul nuovo sito web di Circi, il Centro internazionale di ricerca sulla cultura dell’infanzia, "ho pensato che la nostra missione ora è sostenere le famiglie e i bambini: non possiamo dare loro sostegno sul territorio o andare lì a imbracciare le armi ma possiamo dare loro un sostegno simbolico". Brera, grazie alla collezione Adler, ha già un fondo di 85 libri ucraini, di cui alcuni disponibili online, e ora sta cercando lettori ucraini per leggerli ai bambini. E ha lanciato un gemellaggio, con la Biblioteca di Kiev. "Porte aperte alla bibliotecaria che è in viaggio con la madre e le due figlie verso Milano. Siamo pronti a darle l’opportunità di lavorare con noi".
Stefania Consenti