LAURA LANA
Cronaca

Il municipio si trasforma in museo. I tour sold out dei coniugi Rossin tra i tesori di Palazzo Confalonieri

Cinisello, i segreti della sede del Comune svelati dalla passione di Vittorio e della moglie Giuseppina. Dalla commemorazione ai Caduti contestata del 1919 agli affreschi “importati“ da Villa Ghirlanda.

Una visita guidata a Palazzo Confalonieri Sulla destra Vittorio Rossin e Giuseppina Alessandro

Una visita guidata a Palazzo Confalonieri Sulla destra Vittorio Rossin e Giuseppina Alessandro

Il municipio si trasforma in un museo, con tanto di visite guidate, e fa il tutto esaurito. Succede da alcuni mesi, grazie alla collaborazione dei coniugi Rossin: Vittorio, collezionista di testi e cimeli che raccontano la storia di Cinisello Balsamo e studioso di tanti personaggi le cui vicende si intrecciano con la storia della città, e Giuseppina Alessandro, appassionata e studiosa di storia dell’arte. Sono loro a portare i cittadini alla scoperta degli ambienti, delle opere presenti e della destinazione delle sale di Palazzo Confalonieri.

Espressione dell’eclettismo milanese di fine Ottocento, espressione della nuova classe borghese di imprenditori, l’edificio fu voluto da Natale Confalonieri e fu poi rimaneggiato più volte durante il Novecento. "Confalonieri fu sindaco dal 1905 al 1910, anno della sua morte. Imprenditore e benefattore, il palazzo fu costruito anche grazie alla sottoscrizione della cittadinanza. Purtroppo non fece in tempo a vedere il suo progetto: la consegna fu nel 1911 e in suo onore furono installate le due lapidi all’ingresso esterno". Quattro giorni dopo l’inaugurazione, il palazzetto ospita il primo consiglio comunale con sindaco Emilio Baj Macario: si decide di dedicare al benefattore anche la piazza antistante. Il tour inizia proprio dalle lapidi: c’è la mano dello sculture Leonardo Bistolfi, lo stesso del monumento a Carducci di Bologna, la poesia per l’Italia scritta per l’occasione dall’eccentrica scrittrice Annie Vivanti e tanti aneddoti. "Il 2 novembre 1919 il sindaco pensò di commemorare i 52 caduti e invitò le famiglie degli ex combattenti, le autorità militari, era presente anche Bistolfi. L’inaugurazione della lapide fu guastata dalle proteste del partito socialista". Al piano nobile del palazzo è conservato il primo gonfalone, che risale a quando Cinisello non aveva ancora il titolo di città. "Quest’anno il gonfalone compie 70 anni: la celebrazione durante la Festa del 2 giugno del 1955. All’epoca la città era molto diversa: 20mila abitanti, di cui il 50% operai. Vediamo rappresentate Balsamo nel drappo rosso e Cinisello in quello azzurro. Un primo tentativo di unirsi è documentato già in epoca napoleonica, ma con il ritorno degli austriaci i due comuni continuarono a restare separati". Per la fusione si deve aspettare il decreto regio del 1928. I pezzi forti del tour sono gli affreschi, rimossi da Villa Ghirlanda per garantirne la conservazione: dal mito di Issione alla nascita dei Centauri fino a Bacco e a Ermes. Poi i quadri di Silvano Vismara, le opere di Mario Rudelli e altri pezzi contemporanei. "Questa è la casa di tutti cittadini. La sua storia e i suoi spazi meritano di essere conosciuti, insieme alle opere artistiche che ospita - commenta il sindaco Giacomo Ghilardi - Vogliamo offrire, una volta al mese, l’opportunità di entrare nella storia della nostra Cinisello, di ieri e di oggi".

Laura Lana