ALBERTO OLIVA
Cronaca

Il laboratorio di restauro diventa un palco

Oliva è un laboratorio nel quartiere Dergano, in via Tartini 10, dove il legno non è solo materia da lavorare,...

Oliva è un laboratorio nel quartiere Dergano, in via Tartini 10, dove il legno non è solo materia da lavorare,...

Oliva è un laboratorio nel quartiere Dergano, in via Tartini 10, dove il legno non è solo materia da lavorare,...

Oliva è un laboratorio nel quartiere Dergano, in via Tartini 10, dove il legno non è solo materia da lavorare, ma racconto da ascoltare. Si chiama Polignum, e già dal nome evoca intrecci, nervature, radici. È un laboratorio di restauro ligneo artigianale fondato nel 2016 da Federica Foppiani, Elisa Italiano e Federica Magli, tre professioniste che hanno scelto di mettere insieme competenze diverse per dare nuova vita a mobili, cornici, porte, sculture, boiserie e oggetti dimenticati dal tempo. Qui si entra nel cuore di un sapere antico ma in costante dialogo con l’innovazione. Accanto alle tecniche tradizionali di restauro, lucidatura a gommalacca e doratura in foglia d’oro, Polignum è oggi uno dei pochi centri in Italia a utilizzare il trattamento antitarlo a microonde, una tecnologia all’avanguardia che permette di eliminare tarli e altri insetti xilofagi senza l’uso di sostanze chimiche: efficace e sostenibile.

A partire da quest’anno poi, Polignum diventa anche palcoscenico. Dal 30 maggio all’8 giugno, infatti, lo spazio aderisce al FringeMI Festival, la grande rassegna di spettacolo dal vivo che trasforma Milano in un mosaico teatrale diffuso. Nato nel 2019 come NoLo Fringe Festival, il FringeMI è diventato un punto di riferimento per la scena indipendente milanese, crescendo ogni anno in capillarità, partecipazione e qualità. Oggi coinvolge 13 quartieri, 68 palchi, oltre 200 eventi: dai cortili alle librerie, dagli studi creativi ai bar, fino a una falegnameria come Polignum.

Proprio all’interno di questo palinsesto, Polignum ospiterà lo spettacolo musicale "Il mio Foma immaginario" di Foma Fomic, artista bielorusso residente a Milano, già presenza abituale del Fringe. Sarà un’occasione per vivere il laboratorio come non lo si è mai visto: un set musicale intimo e poetico immerso tra cavalletti, pialle e armadi in fase di restauro. E così succede che un laboratorio artigianale del legno diventa teatro. Che il pubblico si siede su panche improvvisate. Che tra le venature di un armadio in noce si senta una canzone, una storia, una poesia. Che il quartiere ascolti. E che tutto torni, finalmente, a vibrare.